SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Rosaria Falco, Marco Curzi e Giorgio De Vecchis protestano per la chiusura notturna dell’Utic fino al 1º settembre.
Scrivono i consiglieri di minoranza: «Un altro regalo alla nostra sanità. Questa mattina l’ennesima sorpresa: secondo una comunicazione ufficiale della direttrice sanitaria, l’Utic del nostro ospedale chiuderà in orario notturno dal 24 agosto al 1º settembre , e di notte il cardiologo resterà a casa in reperibilità per chiamate di urgenza.
A parte l’assurdità di una programmazione sanitaria che chiude un servizio così delicato proprio nel mese caratterizzato nella nostra città dalla presenza del maggior numero di persone, si configura una grave infrazione alla legge e una rilevante minaccia per la vita e la salute dei pazienti che dovessero ricorrere al nostro servizio Utic.
Infatti un servizio Utic (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica), deve necessariamente avere la guardia interna del cardiologo per 24 ore su 24 . La normativa nazionale infatti predispone chiaramente che l’Utic deve avere tale dotazione minima.
La cardiologia di San Benedetto del Tronto dispone, secondo i dati ufficiali della AV 5, di 4 posti Utic: il venir meno dei presupposti di legge si configura quindi come interruzione di pubblico servizio. Infatti ogni servizio per acuti con posti letto richiede secondo la legge la guardia H24 come requisito minimo organizzativo.
Come consiglieri comunali e come membri del comitato Salviamo il Madonna del Soccorso, a tutela dei cittadini della nostra città e di tutto il territorio limitrofo, sottolineiamo la gravità di tale assurdo provvedimento, pregiudizievole e contrario alla legge: o questo servizio denominato dall’Asur come Utic non é in realtà un vero Utic, e in tal caso vogliamo che chi prende le decisioni ci metta la faccia e lo dichiari pubblicamente, smettendola di trarre in inganno i cittadini, oppure tale provvedimento, evidentemente motivato da ragioni di carenza di personale in periodo di ferie, é illegittimo e vietato dalla legge.
Abbiamo dunque il dovere di sollecitare il ripristino immediato ed urgente del servizio in termini di legge, reperendo le relative risorse, con immediato annullamento del provvedimento in oggetto, poiché in caso contrario provvederemo a denunciare l’illecito alle autorità competenti affinché vengano assunti i dovuti provvedimenti».