SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Via Lombroso, rotatoria sì rotatoria no. I residenti del quartiere Marina di Sotto sono in guerra tra loro. E si sono affrontati, con le parole, nel salone parrocchiale della chiesa San Pio X, dove si sono riuniti nella serata di martedì 3 luglio in un’infuocata assemblea indetta dal presidente del quartiere Alfredo Isopi.

 

Gli abitanti della via hanno chiuso le porte a qualsiasi ipotesi di apertura alla circolazione stradale, mentre i residenti di viale dello Sport e zone limitrofe sono in parte favorevoli, perché con la rotatoria verrebbe urbanizzata la zona, con parcheggi e pista ciclabile, e si risolverebbero i problemi della viabilità. Proprio la posizione favorevole, soprattutto del direttivo del quartiere, ha indotto i “lombrosiani” a dare dei «sabotatori!» ai membri del comitato di Marina di Sotto. La lite incandescente si è svolta sotto gli occhi degli assessori Andrea Assenti (lavori pubblici), Andrea Traini (bilancio) e ai tecnici comunali. Tra i più accesi oppositori alla rotatoria il capitano della Polizia municipale Giuseppe Brutti, residente in via Lombroso.

 

«Invece di progettare un piano per la mobilità alternativa – ha tuonato Brutti – l’amministrazione crea le condizioni per aumentare i carichi di traffico, con il conseguente inquinamento ambientale».

 

Cosa ha programmato il Comune? L’amministrazione  ha progettato una rotatoria che dovrà collegare via Lombroso a viale dello Sport. Prima dei lavori per la rotonda, la Ciip investirà 2 milioni e 800mila euro per l’impianto di sollevamento delle acque bianche. Ma gli abitanti della strada, attualmente senza uscita, non vogliono l’infrastruttura. Perché? Perché 25 anni fa hanno acquistato le aree a prezzi superiori alla media, in quanto sono state vendute come residenziali. Per questo sono state realizzate camere e cucine al piano terra, in prossimità della strada. L’apertura al flusso viario riempirebbe l’aria di smog e restringerebbe la carreggiata, privando i residenti dei posti auto di fronte alle abitazioni. E hanno annunciato ricorsi, qualora la giunta Piunti dovesse andare avanti.

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