SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Peppe Giorgini si scaglia contro le politiche ambientali del Comune di San Benedetto in area portuale a attacca soprattutto il consigliere delegato Mario Ballatore.
«Le acute considerazioni dello statista Mario Ballatore e il suo elegante riferimento ai curricula di chi scrive, ci costringono nostro malgrado a contravvenire a una regola classica della comunicazione e cioè mai rispondere a chi contrattacca sperando di sviare l’attenzione dalle proprie responsabilità e dalla propria inadeguatezza. Che la delega interna con carattere meramente istruttorio a lui concessa dal sindaco lo abbia convinto di essere un novello Adenauer? Eppure il degrado del mercato ittico è sotto gli occhi di tutti e il nostro consigliere, broker di pesce surgelato da una vita, si preoccupa delle lauree dei 5 Stelle di San Benedetto, i quali esercitano il loro diritto di critica suggerendo contributi e soluzioni per il bene comune, invece di porre rimedio al più presto a una situazione colpevolmente disastrosa».
«In attesa almeno di qualche buona intenzione, resta ancora senza risposta adeguata il quesito relativo al perché, o per quali interessi ci siano sotto, si sia eliminato il lavaggio delle casse di plastica riutilizzabili, a fronte dell’impegno di una unità lavorativa, in favore dei circa 2000 contenitori in polistirolo utilizzati ogni giorno presso il porto di San Benedetto del Tronto – continua Giorgini -. Esamineremo con viva curiosità il verbale dell’assemblea della Consulta del Mercato Ittico e verificheremo se sia riportato, come sembra, che il comune di San Benedetto del Tronto abbia comunicato ai circa 20 armatori presenti che NON ERA PIÙ IN GRADO DI GESTIRE LE CASSE DI PLASTICA E IL LORO LAVAGGIO.
Posto che non è assolutamente vero che la marineria sambenedettese fosse felice di abbandonare le cassette di plastica per passare al polistirolo visto che queste vanno a solo beneficio dei commercianti e cioè di chi deve risistemare le casse, dopo l’acquisto, val la pena di ricordare che i pescatori una volta usavano addirittura quelle di legno, a degrado ambientale minimo, visto che poi venivano utilizzate a fine vita, anche come combustibile e che la lezione (e la strada da percorrere) dovrebbe essere “uso e riuso”, non certo “usa e getta”.
«Già che c’è il nostro “consigliere spalleggiato dall’AIPE”(l’associazione dei produttori di polistirolo, già corsa a suo sostegno, qualche mese fa – ci domandiamo poi il perché?), non è che ci potrebbe chiarire se crede di incarnare un classico conflitto di interessi, visto che commercia(va) in prodotti surgelati? Inoltre, non è che ci spiega perché in una riunione in capitaneria si sia impegnato proprio con il Comandante della Capitaneria di Porto per tornare alla plastica riutilizzabile se poi si infervora tanto quando gli si suggerisce di fare esattamente ciò che ha promesso?».
«Si tenga conto che anche gli armatori sarebbero felici di questo dietrofront – aggiunge ancora Giorgini -, considerando che il costo delle cassette di polistirolo grava per il 50% su di loro e per il 50% sull’acquirente e che per la conservazione del prodotto, il polistirolo non è certamente il massimo. Ballatore, inoltre, non è che spiegherebbe agli armatori perché all’interno dei diritti di mercato si paga ancora una quota per il lavaggio delle casse, quando da tempo e come già detto, questo servizio non esiste più? E dove sono andate a finire le casse di plastica?».
«Già che c’è, infine, invece di sindacare sul lavoro di verifica e controllo del nostro portavoce a 5 Stelle del Piceno in Regione – conclude Giorgini -, non è che ci spiegherebbe come sia possibile che in tutto questo tempo non sia riuscito a intercettare per i nostri pescatori nemmeno un cent, per esempio derivanti dai straordinari fondi FEAMP? Faccia un favore a tutti, già che c’è, dia retta a chi lavora per il bene comune da decenni rimetta la sua delega, di danni ne ha fatti già abbastanza».