SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Raccolte 350 firme valide per l’iniziativa di legge popolare sui “beni comuni”. E’ questo il risultato del Comitato Rodotà a San Benedetto del Tronto.
Una raccolta firme partita lo scorso 1° giugno e da allora diffusasi anche sul territorio Piceno. Ad occuparsene a San Benedetto, principalmente, è stata la consigliera comunale Flavia Mandrelli, supportata in primis da Articolo Uno e poi da Rifondazione Comunista, Radicali Marche, l’associazione Ambiente & Salute nel Piceno, il comitato di quartiere Agraria.
«Siamo arrivati a raccogliere 350 firme solo a San Benedetto – dichiara Mandrelli – ma bisogna aggiungere le 400 di Ascoli e le altre firme sparse nel Piceno. E’ un buon risultato, e l’obiettivo fondamentale».
La riforma intende “creare meccanismi giuridici – sostiene il Comitato – per opporsi alla svendita dei beni comuni, del patrimonio naturale e culturale, la cui privatizzazione ne compromette il democratico controllo”.
Per presentare la domanda in Parlamento sono necessarie 50mila firme entro la fine di settembre. Passato il controllo di regolarità delle sottoscrizioni, la legge è pronta per essere esaminata in Parlamento.