SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo 18 anni si è chiuso il contenzioso per l’appalto del depuratore in zona Sentina, con il versamento da parte del Comune di 160.034,46 euro. Una vicenda iniziata nel 2000 e sulla quale ha messo la parola fine il Consiglio di Stato il 19 luglio 2018. L’ente rivierasco ha estinto il debito versando la somma stabilita dal giudice in quattro rate: dall’inizio del 2017 a marzo 2018.
I fatti. Nel 2000 l’amministrazione di viale De Gasperi emanò un bando pubblico per i lavori di potenziamento del depuratore. La gara, su una base d’asta di 2.540.911,13, fu vinta da un’Ati costituita dalla Ibi Idroimpianti Srl (capogruppo) e dalla Impec, due ditte campane. Ma l’ente rivierasco escluse l’Ati perché, secondo gli uffici municipali, fu presentata in ritardo la documentazione che comprovava il possesso dei requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativa. L’appalto fu quindi assegnato alla seconda in graduatoria, un’associazione di imprese formata da Ecotecnica e Biodepurance.
I ricorsi. L’Ati esclusa presentò istanza al Tar che nel 2001 condannò il Comune di San Benedetto al risarcimento danni. Viale De Gasperi si appellò al Consiglio di Stato che nel 2003 confermò la condanna di primo grado. Nel 2008 il Tar delle Marche quantificò il danno subito dalle imprese escluse dall’appalto in una somma pari al 5% della base d’asta dei lavori, ridotta di una percentuale pari all’offerta presentata dalle ricorrenti, ovvero l’11,25%. L’importo è stato decurtato del 25% per concorso di colpa dell’Ati campana, a cui vanno aggiunti la rivalutazione dell’euro e gli interessi legali: in totale 160.034,46 euro. Ma il Comune di San Benedetto non paga. Così la capogruppo Ibi Idroimpianti Srl presenta un nuovo ricorso al Consiglio di Stato per ottenere quello che gli spetta.
I versamenti tra il 2017 e il 2018. Arriviamo al 2017, quando l’amministrazione di San Benedetto decide di corrispondere all’Ibi Idroimpianti Srl il danno quantificato dalla giustizia amministrativa, appunto 160.034,46 euro. Nel 2017 l’ente rivierasco versa una prima tranche di 85.511,23 euro, una seconda di 33.800 e una terza di quasi 30.000 euro, infine l’ultima rata di circa 12.000 euro viene saldata nel marzo 2018: quattro mesi prima del pronunciamento del Consiglio di Stato. L’organo amministrativo romano si riunisce il 28 giugno 2018 ed emette la sentenza il 19 luglio scorso, dichiarando la cessazione della materia del contendere e compensando tra le parti le spese di causa.