SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Riviera sta facendo segnare un andamento non lineare nelle vendite natalizie, discontinue per ora e con risvolti diversi a seconda del prodotto proposto e del target di riferimento. Da tutti gli operatori commerciali si leva una voce: “Si attendono giorni migliori in questo Natale 2018”.
Siamo solo ai primi giorni dello shopping natalizio ma si registrano già dei trend che se confermati in seguito, segnerebbero la fortuna di alcuni ma per altri significherebbero cadere in disgrazia.
Dalla nostra inchiesta si evince infatti che i negozi che puntano su un prodotto di qualità ad un prezzo medio-alto ma comunque accessibile, si appellano ai clienti storici e a chi vuole fare un regalo di sicuro impatto: i gestori concordano su “meno affluenza ma vendite certe e scontrini più alti dell’anno passato”. È il caso delle boutique E Mode e Luisa Spagnoli, ma anche dell’ottica Talamonti.
Anche chi vende accessori, abbigliamento o prodotti da intrattenimento a prezzi accessibili in un’ottica di consumo hic et nunc come i libri della Mondadori, o i capi di abbigliamento di Black and White e Tally-Waijl in via Montebello (prodotti commerciali e pronto moda per giovanissime e giovanissimi) stanno andando bene e non si lamentano dell’affluenza costante, che determina vendite buone e un giro di business di ampio respiro.
Il problema vero si pone per tutti quegli esercizi che propongono un’offerta particolare con prodotti di tendenza rivolti ad un target medio nell’eta e nel prezzo – come Dixie e Imperial o l’ottica Dieci Decimi – che non possono puntare su clienti storici e devono confrontarsi con la fetta di popolazione che ha perso di più in fatto di potete di acquisto: la classe media, i trenta-quarantenni senza lavoro e senza risorse per affrontare le feste.
In generale si registra un’attenzione quasi maniacale e ortodossa al denaro, anche quei due o tre euro che prima si spendevano in leggerezza oggi si mettono a budget. Di conseguenza gli esercizi commerciali che vendono prodotti alimentari e intrattenimento – bar, pizzerie, ristoranti – sono sotto tono e soffrono “la grande liberalizzazione delle licenze che ha fatto riempire la città di una miriade di piccole attività”.
Così ci rivela l’amareggiato gestore della pizzeria Dal Rosso, in via Montebello, esasperato da un’amministrazione che “chiede soldi ai commercianti per le luminarie e poi spende 32.000 euro per un concerto, che non aiuta i commercianti del centro strozzati dai grandi mall, che ha eliminato la notte bianca, i carri di carnevale, che tollera affitti troppo alti” e che in generale “con Piunti ha bloccato la città, che andrà a morire”.
Anche il mercatino, un po’ per le avverse condizioni climatiche, stenta a partire, e in “pochi si avvicinano alle bancarelle guardandosi bene dallo spendere” ci dice l’ambulante della bancarella di dolci tipicamente natalizi, sola davanti alle sue leccornie.
Sono solo i primissimi giorni del periodo natalizio, ma il trend che si manifesta non è incoraggiante: i ricchi sono sempre più ricchi, tanto da aumentare gli acquisti, i giovanissimi se la cavano grazie alla paghetta dei nonni, e tutti coloro che stanno nel mezzo fanno una gran fatica a trovare le risorse per questo Natale che arriva dopo dieci anni provanti di crisi. Da cui ancora la Riviera non riesce a uscire.