MARCHE – E’ la Germania di Angela Merkel il Paese in cui le aziende marchigiane esportano la maggiore quantità di prodotti. Seppure nel primo trimestre del 2019 ci sia stato un calo, i tedeschi restano la prima nazione dell’export Marche.
Nel primo trimestre del 2019 l’export Marche, nella sua globalità, è cresciuto del 5,8% rispetto ad un aumento medio in Italia del 2%. Meglio delle imprese marchigiane solo quelle del Molise
(+59,1%), del Lazio (+21%), della Toscana (+16,1%), della Puglia (+9,7%) e della Campania (+6,5%). È quanto risulta dall’analisi del Centro Studi Cna Marche che ha elaborato i dati Istat.
Dal primo gennaio al 31 marzo le imprese marchigiane hanno esportato merci per 3 miliardi di euro contro gli oltre 2,8 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente con una crescita di 167,2 milioni di euro. Volano le esportazioni dei mezzi di trasporto, in particolare grazie alla Nautica, che passano da 39 a 246 milioni di euro (incide in larga parte il Pesarese).
Oltre alla nautica da registrare la crescita delle esportazioni dei prodotti in legno e della carta (+10,4%), dei prodotti alimentari (+12,2%), dei prodotti in metallo (+3,6%). Stabile la meccanica (+0,5%) mentre crolla l’export dei prodotti petroliferi (-31,2%), computer e apparecchi elettronici (-21,9%) ed anche dei prodotti della moda (-5,5%).
“La maggior parte delle nostre esportazioni – commenta il direttore del Centro Studi Cna Marche Giovanni Dinicontinua – ad andare in Europa. In particolare in Francia e Germania che sono i primi due paesi che acquistano prodotti marchigiani, specialmente moda, meccanica e mobile. Ma anche il Belgio che è al terzo posto in questa classifica, seguito dagli Stati Uniti.
Solo per la Germania, pur rimanendo il primo paese importatore dalle Marche, si è registrato un calo di 31 milioni di euro nel primo trimestre del 2019.
Per quanto riguarda i risultati delle singole province marchigiane, da registrare il balzo in avanti di Pesaro e Urbino (+35,6%) grazie alla nautica verso Cipro. A Macerata si registra un +2,2% mentre è calato l’export di Fermo (-8,6 %), di Ascoli Piceno (-3%) e di Ancona (-1,4%).