SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una centralina per rilevare le polveri sottili Pm 10 nel quartiere Agraria di Porto d’Ascoli. Lo chiedono con una mozione il consigliere M5S della Regione Marche, Peppino Giorgini (primo firmatario), e il presidente del gruppo Pd Fabio Urbinati. La mozione, che dovrà essere iscritta all’ordine del giorno di uno dei prossimi consigli regionali, è indirizzata al governatore con delega alla sanità Luca Ceriscioli e all’assessore alla difesa dell’ambiente Angelo Sciapichetti.
«Il territorio di San Benedetto del Tronto – spiega Giorgini, estensore della mozione – registra sforamenti importanti e negli anni la qualità dell’aria è andata sempre peggiorando soprattutto nei quartieri Agraria, Porto D’Ascoli e Fosso dei Galli. La zona Agraria di Porto d’Ascoli è una delle più antropizzate delle Marche non solo per la presenza della vicina A14, dello svincolo autostradale, del raccordo Ascoli Mare e della Statale Adriatica, ma anche per la presenza di vari impianti per il trattamento di rifiuti, di ben quattro impianti di trattamenti di inerti, e di altre attività che producono vari inquinanti, nonché di una discarica a cielo aperto con la presenza di circa cinquemila tonnellate di rifiuti di varia natura, anche pericolosi (laPiattaforma ecologica, ndr)».
Giorgini riferisce di una città inquinata. Eppure negli ultimi anni la stazione di monitoraggio di via Asiago ha registrato concentrazioni bassissime di polveri sottili.
«A San Benedetto del Tronto – chiarisce il pentastellato – è presente solo una centralina ed è stata collocata, stranamente, proprio sotto una pianta adiacente la sede comunale, comunque ben lontana da dove potrebbe, e dovrebbe, rilevare le emissioni inquinanti emesse dall’autostrada A14, dal raccordo autostradale che sono percorsi da 200.000 veicoli al giorno, oltre ai tanti impianti presenti nella zona artigianale».
Ancora Giorgini: «Dalla relazione dell’Arpam del febbraio 2015 “Impatto di alcuni contaminanti atmosferici sulla salute della popolazione marchigiana” si evince che “il 97% dei residenti nelle Marche è stato esposto a concentrazioni di Pm 2,5 superiori alle linee guida proposte dal WHO (Organizzazione Mondiale Sanità).
Politiche ambientali in grado di ridurre le concentrazioni di polveri atmosferiche ai valori di sicurezza del WHO potrebbero ridurre la mortalità precoce per tutte le cause di più di 140 casi, con un risparmio di circa 2.900 anni potenziali di vita e con un ipotetico minor costo sanitario e sociale quantificabile in 233.040.550,00 euro”. Rispettando rigorosamente i nuovi limiti di legge imposti sulle Pm 2,5, previste dalla direttiva UE 2008/50/CE, si avrebbero non solo dei benefici economici tangibili stimabili in circa 31,5 miliardi di euro all’anno, ma anche benefici derivanti da una miglior qualità della vita e da un miglioramento della produttività sui luoghi di lavoro».
Per l’esponente del M5S la stazione di via Asiago non è attendibile. «Risulta quasi impossibile – assicura – considerare tale centralina affidabile per i rilevamenti puntuali richiesti dalle leggi vigenti. E non rispecchia l’esigenza di avere nelle aree più inquinate del territorio la possibilità di rilevare le quantità di inquinanti presenti nella matrice aria. L’incremento in tale zona di cittadini con patologie importanti, quasi sicuramente riconducibili agli inquinanti atmosferici prodotti dalle auto e dalla micidiale concentrazione di abitazioni e impianti che producono inquinanti, richiede con somma urgenza l’istallazione di una centralina di rilevamento».
Considerando che la mozione è stata fatta propria da Urbinati, esponente del partito di maggioranza, il Pd appunto, non dovrebbe incontrare ostacoli nell’approvazione.