SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sergio Rossi concessionario di spiaggia n. 98 con lo chalet La Gioconda fa il punto di come sta andando la stagione: «Meglio decisamente lo scorso anno, anche se quest’anno, a fronte di un calo di italiani si registra un incremento di stranieri, cechi, russi, svizzeri e viaggiatori provenienti dall’est. Le temperature non ci aiutano: se piove non lavori, ma i conti vanno fatti a fine anno. Per ora si può dire che il lavoro è molto concentrato nei week end e che, la sera, il passeggio non dura fino a mezzanotte, insieme all’animazione è in calo, c’è meno gente».
Non avete la movida molesta, ma meno gente con qualche parcheggio vuoto di troppo. Come si può risolvere questo problema a Porto d’Ascoli?
«Lunedì quando si organizza il mercatino, complice il bel tempo, gente ce n’e. Sul lungomare bisognerebbe organizzare qualcosa: ok portare gente in via Mare e in via laureati ma anche il lungomare va valorizzato. Un’attrazione, una novità a volte basta: io ho ad esempio un gioco tridimensionale e c’è la fila la sera, il venerdì faccio anni ‘70-‘80 e la gente c’è, dobbiamo farlo tutti. Il comune ci può dare una mano? Certo: se noi facciamo musica e poi alle 12 arrivano i controlli e i vigili fanno sbaraccare, tutto diventa inutile. Ci facessero lavorare almeno fino all’una, siamo una città turistica, ecco che può fare il comune, così come le multe , ci vuole un po’ di elasticità in un momento difficile come questo».
Se il turista si vuole muovere in giro per la Riviera delle Palme e il Piceno, si può muovere?
«No, assolutamente, non ci informazioni e i viaggi non sono divulgati, i bus navetta che sono alla rotonda, per dirne una, deve essere divulgato».
Usate il vostro wi-fi o quello comunale?
«Prima c’era Aliseo, ora usiamo ognuno il proprio, la fibra del comune tanto annunciata non funziona».
Quando vi chiedono informazioni i turisti li mandate allo IAT o provvedete voi?
«Provvediamo noi, ma anche qui il comune potrebbe intervenire istallando piccoli box, delle piccole cabine con dentro una studentessa di lingue, o dell’alberghiero, o un’operatrice turistica, con depliant e info per muoversi in città e nei paesi intorno, lo IAT è lontano. Un bel box ripagato dagli sponsor o display digitali che vai e clicchi e ti geolocalizzano, rappresenterebbero un investimento valido che si ripaga, da far sorgere ad esempio ogni 500 metri sull’isola pedonale. Le idee ce ne sarebbero tante. Ma chi sta al turismo al comune forse fa un altro lavoro».