SAN BENEDETTO DEL TRONTO – C’è tensione fra albergatori e amministrazione comunale. Soprattutto con l’assessore Tassotti reo, secondo gli operatori del settore, di non aver comunicato prima il rincaro dell’imposta.
Ma proprio Tassotti cerca di spegnere il fuoco: «Non avremmo potuto dirlo prima» spiega l’assessore, «semplicemente perché è una misura che attiene alla redazione del bilancio previsionale. Non è una scelta che abbiamo fatto in precedenza. Ma capisco la mancata intesa».
Il punto, come sostengono gli albergatori, è che è lavorativamente troppo tardi per cambiare tariffe. Da un punto di vista turistico, ricontattare chi ha prenotato e modificare le aspettative è una forzatura. I visitatori potrebbero essere invogliati a cambiare località, perché non avvertiti in tempo delle modifiche. «Per questo, alcuni imprenditori vorrebbero far scattare il rincaro dall’estate del 2020. Si vedrà. Ma stiamo cercando di venire incontro alle loro esigenze».
Come? Magari ribassando gli abbonamenti mensili dei posteggi, oppure sveltendo le pratiche per operare sul lungomare. Ma non è così semplice. L’idea dei mutui su asfalti e lungomare è ferma: per il momento non ci sono banche interessate. Il rischio, dunque, è che si accantonino risorse, ma in sé insufficienti per realizzare cambiamenti sostanziali in riviera.