Se hai bevuto troppo ti salva lo smartphone: capisce se sei ubriaco e ti ferma

Uno studio evidenzia come lo smartphone sarebbe in grado di riconoscere un tasso alcolemico elevato e salvarci la vita.

Alcool test cellulare
Alcool test cellulare – Adriatico24ore.it

In un periodo storico in cui gli smartphone rappresentano uno dei motivi principali di mortalità alla guida, assieme all’alcool, la risposta a questo problema potrebbe venire proprio dai nostri cellulari. Ecco lo studio che lo dimostra.

Guida, smartphone e alcool

Gli incidenti stradali mortali aumentano di anno in anno, e coinvolgono soprattutto la fascia più giovane della popolazione che, spesso dopo una serata in discoteca, si mette alla guida con un tasso alcolemico elevato e lo smartphone in mano. Gli incidenti causati da guida in stato di ebbrezza e dall’uso del cellulare alla guida hanno raggiunto livelli tali da richiedere un inasprimento delle norme del Codice della Strada e delle sue sanzioni in caso si venga colti in flagrante, ma una soluzione vera e propria non si è ancora trovata.

Lo smartphone nell’era moderna non è più un dispositivo con cui chiamare qualcun altro, ma è diventato una vera e propria estensione del nostro essere, tanto che c’è chi non si separa dal suo telefonino nemmeno quando dorme, figuriamoci mentre guida. Il team dell’Università di Toronto ha pensato quindi di sfruttare questo utilizzo smisurato dello smartphone e di cercare di individuare in lui la soluzione al problema della guida in stato di ebbrezza.

Lo smartphone capisce se hai bevuto

L'esperimento dello smartphone
L’esperimento dello smartphone – Adriatico24ore

L’Università di Toronto e Stanford Medicine ha condotto uno studio su un campione di 18 persone adulte di diverso peso, cui è stato somministrato alcool in quantità proporzionale rispetto al loro peso. Tutti i pazienti avevano un’età compresa tra i 21 e i 62 anni, e a ognuno è stato assegnato uno scioglilingua. L’esperimento consiste nel registrare con lo smartphone lo scioglilingua prima di assumere l’acool e dopo averlo fatto, ripetendo la frase ogni ora fino a 7 ore dopo l’assunzione.

Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Studies on Alcohol and Drugs e mostra i risultati stupefacenti dell’esperimento: la frase registrata è stata analizzata in base alla sua frequenza e al tono e confrontata con i livelli di concentrazione di alcool individuati nell’aria ogni 30 minuti, e l’intossicazione da alcool è stata riconosciuta correttamente nel 98% dei casi.

I risvolti dell’esperimento

Riconoscere l'ubriachezza
Riconoscere l’ubriachezza – Adriatico24ore

Visti i risultati più che soddisfacenti, lo studio andrà avanti e verrà ripetuto su un campione più ampio di pazienti, con il fine ultimo di sviluppare un software in grado, tramite il riconoscimento vocale, di segnalare quando si è bevuto troppo, impedendoci di metterci alla guida in stato di ebbrezza. La tecnologia del riconoscimento vocale esiste già, quindi si tratterebbe di migliorarla e implementarla in questo senso, ma i risultati dell’esperimento fanno ben sperare e lo smartphone così sarebbe usato in modo positivo e non negativo, e sarebbe un bel passo avanti.

Ovviamente ci sono delle problematiche da risolvere, come ad esempio capire come far sì che la sonnolenza o i rumori ambientali non influenzino il risultato, ma anche degli spunti promettenti, come ad esempio l’idea che grazie all’oscillazione dello smartphone (che tanto si porta quasi sempre addosso) si riesca ad analizzare l’andatura della persona, oppure che il cellulare riconosca lo stato di ebbrezza (o sonnolenza o alterazione) grazie alla grammatica dei messaggi inviati.

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