Scatti di anzianità e pensione: ecco perchè l’importo non sale

Scatti di anzianità e pensione: ecco perchè la pensione non sale con gli scatti di anzianità, è tutta questione di calcoli.

Scatti di anzianità e pensione
Scatti di anzianità e pensione – Adriatico24ore

Gli scatti di anzianità permettono al lavoratore di ricevere un incentivo da parte dell’azienda per cui lavora, ma attenzione, perchè se in passato gli scatti di anzianità contribuivano all’aumento della pensione, oggi non è più così. Ecco il motivo per cui la pensione non sale più con gli scatti di anzianità.

Scatti di anzianità e pensione

Ogni CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) ha le proprie regole e le proprie norme, che differiscono da settore a settore, e ognuno a suo modo prevede per i lavoratori gli scatti di anzianità. Questi non sono altro che un incentivo economico che il lavoratore riceve dal proprio datore di lavoro in busta paga, ogni tot. anni di lavoro presso la stessa azienda. Il motivo dell’esistenza degli scatti di anzianità sta nella fidelizzazione tra lavoratore e azienda, poichè il primo vedendosi incentivato, sarà più performante e tutti ci guadagneranno.

Dal punto di vista delle pensioni, in passato gli scatti di anzianità erano parte attiva della base di calcolo per l’assegno pensionistico, ma al giorno d’oggi non è più così e le pensioni non aumentano anche in presenza degli scatti di anzianità. Questo è facilmente spiegabile con il calcolo che si fa per determinare l’ammontare dell’assegno pensionistico: in passato si usava il sistema retributivo e oggi si usa il sistema contributivo. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come funziona.

Calcolo della pensione

Calcolo della pensione
Calcolo della pensione – Adriatico24ore

In passato (nello specifico fino al 31 dicembre 1995) le pensioni venivano calcolate con il sistema retributivo, che prendeva come base di calcolo la retribuzione in busta paga. Così stando le cose, tutto quello che contribuiva ad aumentare lo stipendio mensile, contribuiva anche ad aumentare l’assegno pensionistico, e non era inusuale ricevere, poco prima della pensione, scatti di anzianità che portavano la pensione ad essere molto più alta.

Con la riforma Dini invece, entrata in vigore il 1 gennaio 1996, il sistema di calcolo retributivo è stato abbandonato in favore di quello contributivo, che invece prende come base di calcolo i contributi versati dal lavoratore. A questo punto quindi è chiaro che, essendo gli scatti di anzianità visibili solo in busta paga e non a livello contributivo, questi non influiscono minimamente sull’importo dell’assegno pensionistico.

Infine, ci sono i lavoratori che rientrano nel sistema misto, ossia quelli che hanno versato una parte di contributi prima del 1996 e una parte dopo. Nello specifico, chi tra loro ha versato meno di 18 anni di contributi prima del 31 dicembre 1995, ha diritto al calcolo retributivo basato sugli ultimi 10 anni di stipendio, solo fino a tutto il 1995, mentre il resto viene calcolato con il sistema contributivo. Questo fa sì che gli scatti di anzianità, seppur conteggiati, influiscono poco o nulla sull’assegno pensionistico finale.

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