Attento a cosa scrivi nel Curriculum Vitae, l’IA ti scarta subito se metti questo

L’intelligenza artificiale sta scartando milioni di candidati qualificati nella ricerca di un nuovo posto di lavoro. Come fa? Come evitarlo?

intelligenza artificiale selezione cv
intelligenza artificiale selezione cv – Adriatico24ore

Sempre più aziende nel mondo si rivolgono all’intelligenza artificiale per filtrare i candidati quando c’è una selezione in corso, per avere come risultato soltanto i migliori profili. Quanti candidati qualificati però, vengono scartati dall’IA prima che i loro cv riescano ad arrivare in mani di persone in carne ed ossa? Ci sono dei metodi per evitare che questo accada!

Un trend in crescita

Uno studio dell’Università di Harvard chiamato “Lavoratori nascosti: talenti non sfruttati” (Hidden workers: untapped talent) ha rivelato che il 99% delle aziende Fortune 500 usa tecnologie come gli ATS per le nuove assunzioni, e lo stesso fa il 63% delle imprese in Germania, Stati Uniti e UK. La motivazione dietro questa scelta sarebbe il numero esorbitante di candidature da evadere, che viene sfoltito dall’intelligenza artificiale, che sottopone poi all’uomo solamente i risultati migliori.

Il problema sta proprio nel fatto che la tecnologia scarta un numero elevato di lavoratori che potrebbero ricoprire quel ruolo, con competenze sia medie che elevate, senza alcuno sforzo. 

L’IA è ancora discriminatoria

intelligenza artificiale
intelligenza artificiale – Adriatico24ore

Uno dei problemi più frequenti quando si affida la scelta del candidato migliore ad una macchina, è che questa può facilmente essere fuorviata nella selezione dai precedenti creati dall’uomo. E’ questo il caso del software di assunzione che Amazon stava sviluppando tra il 2014 e il 2018: il software assegnava ai candidati maschi dei punteggi maggiori rispetto alla controparte femminile, solamente perchè in passato c’erano state più assunzioni maschili. 

Questo perchè l’intelligenza artificiale, dovendo analizzare i dati statistici, ha assegnato all’essere uomo un fattore preferenziale per ricoprire quella determinata posizione. Questo è un chiaro esempio di come l’IA può portare avanti una discriminazione anche quando è stata sviluppata per fare il contrario.

L’IA è davvero così intelligente?

Joseph Fuller, professore di Management Practice alla Harvard University, dice di no. Secondo lui infatti “i sistemi ATS, e le forme di intelligenza artificiale in genere, non pensano, di conseguenza non ragionano, e non sono intelligenti nel modo in cui gli esseri umani concepiscono l’intelligenza”.

Un aspetto in cui l’IA ha delle mancanze sono i vuoti di tempo. Ancora, l’IA sembra prendere troppo alla lettera gli annunci di lavoro, e questo è stato dimostrato da un esperimento portato avanti da Euronews, che ha sottoposto il cv di un proprio giornalista all’IA per verificare se fosse adatto ad un ruolo analogo a quello che già ricopriva.

Il sito web in questione è Jobs Scans, che promette di aiutare a superare gli ostacoli degli ATS, ma che sembra soffrire delle stesse mancanze. Dal test infatti è risultato che il giornalista non sia idoneo per la sua stessa posizione, per il semplice fatto che l’annuncio analizzato richiedeva di aver “viaggiato” in paesi esteri, mentre sul curriculum del candidato c’era scritto che aveva “vissuto” all’estero.

Il “white fonting”

Il “white fonting” è il metodo con cui molte persone provano a prendere in giro l’IA, facendo copia e incolla dell’annuncio di lavoro e cambiando il colore in bianco per non renderlo visibile all’occhio umano. Sebbene sembri un metodo molto furbo però, è in realtà una perdita di tempo, perchè i reclutatori ne sono a conoscenza e cambiano il colore del testo per renderlo evidente, andando di fatto a penalizzare il candidato.

Come convincere l’IA?

IA
IA – Adriatico24ore

Un metodo suggerito da Fuller è quello di prendere spunto dai profili Linkedin delle persone che già svolgono quella mansione nell’azienda che ricerca un nuovo candidato, e replicare la descrizione sia della mansione che delle competenze. Un altro metodo consiste nello sfruttare i nuovi strumenti di ChatGPT per trovare aiuto nella ricerca di lavoro (questa tecnologia analizza gli annunci per determinare le competenze da evidenziare, prevedere le domande dei colloqui e molto altro).

Infine, Fuller suggerisce a tutti quei candidati qualificati che vengono scartati dagli ATS, di colmare i vuoti di tempo nei loro CV per esempio con lavori a chiamata, part-time o studiando. Questo riempie i vuoti di tempo che non piacciono all’IA portando i cv nuovamente in vista tra i migliori.

Le regole dell’IA nel mondo

L’UE sta ideando delle regole che potrebbero diventare lo standard de facto per il mondo intero, volte a regolamentare l’IA e diminuire lo squilibrio di potere in mano ai datori di lavoro, per rendere davvero più giusta ed egualitaria la selezione del personale.

Analogamente, la città di New York è al lavoro su una legge secondo cui le aziende dovrebbero avvisare i candidati quando le candidature sono analizzate dall’IA, per ottenere il loro consenso, seguendo l’esempio dell’Illinois, dove una legge analoga è già in vigore.

In Cina invece si sta elaborando una normativa che valuti la sicurezza di tutti i prodotti in cui viene utilizzata l’IA, mentre in Regno Unito è stata avviata una revisione del mercato in questo senso.

 

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