Attenzione alle dimissioni volontarie: se ti licenzi perdi la pensione e la NASPI

Attenzione alle dimissioni volontarie, ti fanno perdere sia la pensione che la NASPI. Ecco tutti gli accorgimenti da avere.

Attenzione alle dimissioni volontarie
Attenzione alle dimissioni volontarie – Adriatico24ore

Il nostro sistema previdenziale permette di andare in pensione quando si è disoccupati grazie all’APE sociale e alla Quota 41 per i precoci, ma attenzione a dare le dimissioni volontarie: ti fanno perdere sia la NASPI che la pensione.

Andare in pensione da disoccupati

In Italia si può andare in pensione anche se si è disoccupati, e lo si può fare anche in anticipo, sia grazie all’APE sociale che alla Quota 41. Per usufruire di queste misure però serve avere degli accorgimenti, che partono proprio dalla definizione di “disoccupato”, perchè la legge non ammette ignoranza, e se ti licenzi perdi la pensione e anche la NASPI. La NASPI è un’indennità per disoccupati pagata dall’INPS, che viene corrisposta in caso si perda il posto di lavoro in maniera involontaria.

Non importa quale sia la motivazione (procedure di licenziamento collettivo, accordi tra aziende e lavoratori, fine del contratto, licenziamento disciplinare, ecc.), se vieni licenziato e la sospensione del tuo lavoro non dipende dalla tua volontà, puoi ricevere la NASPI. La NASPI viene corrisposta per un massimo di 24 mesi se prima si ha avuto un lavoro ininterrotto per 4 anni, e anche se sei tu a licenziarti per causa di forza maggiore (anche in questo caso infatti, la perdita del lavoro è a causa di qualcosa che non c’entra nulla con la volontà).

Questo dettaglio è di fondamentale importanza ai fini della pensione, non solo della NASPI, perchè se ti licenzi volontariamente non prendi né l’una né l’altra, vediamo insieme perchè.

Attenzione alle dimissioni volontarie

Puoi perdere la pensione
Puoi perdere la pensione – Adriatico24ore

Dopo aver terminato di prendere interamente la NASPI, grazie all’APE sociale i disoccupati possono andare in pensione anche a 63 anni di età se hanno almeno 30 anni di contributi minimi versati. Allo stesso modo, anche grazie a Quota 41 permette di andare in pensione se si è disoccupati, in questo caso senza limiti di età se si hanno 41 anni di contributi versati. Anche Quota 41 può essere richiesta dopo aver terminato il periodo NASPI.

Proprio per questi motivi, la NASPI è di fondamentale importanza per andare in pensione. Infatti, se non si prende la NASPI (e quindi si è inoccupati o disoccupati per dimissioni volontarie), non si può avere accesso a nessuna delle due misure di pensionamento anticipato. Di conseguenza, se ti licenzi volontariamente perdi la possibilità di ricevere la NASPI e, conseguentemente, anche la possibilità di andare prima in pensione grazie a Quota 41 e APE sociale.

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