SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Successo del convegno sui vaccini anche senza patrocinio del Comune. Sala gremita presso lo storico Palazzo Bice Piacentini di San Benedetto del Tronto, tanto che molti presenti non hanno trovato posto a sedere. Dopo le prese di posizione polemiche sia della OMCEO Provinciale sia dell’Asur locale, e il ritiro del patrocinio del Comune di San Benedetto, si è tenuto il Convegno “Il principio di precauzione e l’etica professionale” organizzato nell’ambito del progetto Erasmus Building Europe and Learning Together by Vocational Education and Training coordinato da Alceste Aubert, in collaborazione con l’Associazione di Volontariato “AURET Autismo Ricerca e Terapie”.
Erano presenti in sala oltre a molti genitori anche diversi medici, operatori sanitari ed il Presidente dell’Associazione Consumatori Utenti delle Marche Carlo Cardarelli e diverse persone provenienti da Firenze, Rimini, Ancona, Chieti e Roma che hanno apprezzato gli interventi e la preparazione dei relatori, a riprova dell’aumento di interesse tra medici, operatori sanitari e cittadini di argomenti come responsabilità medica, consenso informato, deontologia medica e vaccinazioni.
In apertura del convegno il coordinatore del progetto Erasmus, Alceste Aubert, ha presentato i tecnici ausiliari di infermieria presenti a San Benedetto del Tronto per un progetto formativo che durerà tre settimane.
La Dottoressa Anna Rita Iannetti (Medico di Prevenzione, Esperta in Medicina Biointegrata e PNEI, medico chirurgo, specializzata in Pronto Soccorso e Terapia d’Urgenza, impegnata da venticinque anni in campagne di promozione alla salute, esperta in neuroscienze, counselor, master in ottimizzazione neuropsicofisica e CRM terapia, Autrice del libro edito da Tecniche Nuove “Guarire con la neurobiologia”; dipendente della ASL di Pescara Dipartimento di Prevenzione incarico di lavoro in EDUCAZIONE ALLA SALUTE presso la Medicina dello Sport) ha parlato di “Psicobiologia: la mente nel corpo”, ovvero delle emozioni che indirizzano il funzionamento di tutti gli organi del corpo, la PNEI, l’effetto placebo e l’effetto nocebo, sono realtà scientifiche dimostrabili. Secondo questi concetti qualsiasi terapia non può essere obbligata perché in questa maniera si induce una reazione funzionale che può portare a disagio e malattia. L’obbligo di qualsiasi terapia o farmaco è paragonabile a qualsiasi altra violenza psicofisica.
Il Dottor Domenico Mastrangelo (Medico, Ematologo, Oncologo, Oftalmologo, Ricercatore UniSi, Master in Farmacologia e Responsabile Scientifico di AURET) ha relazionato in merito a “Vaccinazioni obbligatorie tra Scienza e Diritti Umani” ed ha riportato dati tratti dalla letteratura scientifica secondo i quali le vaccinazioni attualmente praticate siano procedure ancora empiriche che necessitano di ulteriori studi ed approfondimenti, soprattutto per quanto riguarda la funzione del sistema immunitario e la sua interazione con i vaccini.
A tal proposito ha citato gli studi di Gregory Poland (editore capo della rivista Vaccine) che già da oltre un decennio parla di vaccinomica (vaccinologia personalizzata) e avversomica, ossia la capacità di predire gli effetti collaterali delle vaccinazioni mediante specifici esami di laboratorio. L’approccio suggerito da Poland e da altri studiosi della materia, valorizza ed esalta l’impiego degli esami di laboratorio sia pre, che post vaccinali per produrre vaccini di nuova generazione più sicuri ed efficaci.
In apertura del suo intervento l’Avvocato Roberto Mastalia (Esperto in Medical Malpractice, tutela delle disabilità, Presidente dell’Associazione AURET, Patrocinatore in Cassazione, Vice fondatore della Camera Civile di Perugia) ha avuto parole di fuoco nei confronti dell’atteggiamento tenuto di Asur e Omceo. secondo il relatore, se non fossero intervenuti il Comune di San Benedetto del Tronto non avrebbe ritirato il patrocinio. Successivamente ha illustrato ai presenti la sua relazione in tema di “Deontologia Professionale, Responsabilità medica ed infermieristica” evidenziando le responsabilità che competono a chi si appresta ad esericitare attività medica ed infermieristica.
I relatori hanno evidenziato anche che coloro che hanno evitato il confronto lanciando un allarme infondato hanno perso un’occasione per aprire un dibattito ed un civile confronto per un accrescimento professionale nell’interesse dei pazienti.