Aereo precipitato nell’oceano, i passeggeri sono salvi per miracolo: si è davvero sfiorata la tragedia! Ecco cosa è successo.
Nel pomeriggio di lunedì 20 novembre, si è sfiorata una vera e propria tragedia: un aereo è precipitato nell’Oceano Pacifico e i passeggeri si sono salvati per miracolo, nuotando fino a riva dopo l’impatto in acqua. Fortunatamente, per il momento non ci sono vittime.
Aereo precipitato nell’oceano
L’aereo precipitato nell’Oceano Pacifico, nella baia delle Hawaii, al largo di Oahu, attorno alle ore 14.00 di lunedì 20 novembre era un aereo dell’Intelligence militare statunitense, nello specifico il Boeing P-8A Poseidon. Dopo aver superato la pista di atterraggio, nel primo pomeriggio, il velivolo si è schiantato in mare e i passeggeri hanno dovuto nuotare fino a riva per salvarsi la vita.
L’aereo si stava dirigendo verso una base dei Corpi della Marina Militare degli Stati Uniti d’America a circa 10 miglia da Honolulu quando, dopo aver superato la pista di atterraggio, e aver quindi mancato il punto di arrivo, il pilota del veicolo ha perso il controllo ed è precipitato nell’Oceano Pacifico. La paura per i nove passeggeri a bordo dell’aereo è stata tanta, visto che lo schianto con l’acqua avrebbe potuto ucciderli tutti.
Fortunatamente però nessuno ha riportato ferite o lesioni, e tutti sono rimasti illesi: dopo lo schianto hanno raggiunto in totale autonomia la costa nuotando, mettendosi quindi in salvo.
Le cause dello schianto
Peter Forman, docente dell’Honolulu Community College ha dichiarato all’emittente televisiva Hawaii News Now che “il pilota probabilmente non ha fatto atterrare l’aereo esattamente dove voleva sulla pista”. A causare lo schianto, dopo il mancato atterraggio sulla pista predisposta per il velivolo, sarebbero stati un mix di fattori sia meteorologici che logistici.
Nello specifico, la pista scelta per far atterrare l’aereo era decisamente troppo corta per un aereo militare. A questa criticità si sono aggiunti pioggia e venti fortissimi, che dopo il mancato atterraggio hanno portato il pilota a perdere il controllo dell’aereo e a schiantarsi nelle acque dell’Oceano Pacifico, costringendo poi i passeggeri a nuotare fino alla terraferma.
A far sì che questo non sia stato uno schianto mortale sia per l’equipaggio che per i passeggeri è stata la bassa quota a cui si trovava l’aereo, che era sceso appunto per la fase di atterraggio. Stando a quanto dicono gli esperti infatti, una caduta da un’altezza maggiore avrebbe provocato uno schianto talmente potente da non lasciare scampo a nessuno. Fortunatamente invece, il pilota aveva già iniziato ad abbassarsi e a diminuire la velocità di crociera, il che ha permesso di effettuare uno schianto moderato, e che ha di fatto salvato la vita a tutti.