SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Uno studio sui bacini d’utenza primari degli ospedali marchigiani, realizzato da Giorgio De Vecchis della civica Ripartiamo da Zero, giunge alla conclusione che l’ospedale di 1° livello spetta a San Benedetto del Tronto.
L’analisi è stata condotta calcolando per ogni singolo comune marchigiano (236 comuni), tramite i tragitti stradali, quale ospedale è il più vicino all’agglomerato urbano e quindi quello a cui, teoricamente, il paziente di quella zona si rivolge. Per le Marche Sud sono stati considerati anche i Comuni Abruzzesi ricadenti nei bacini tecnici degli ospedali di Ascoli e San Benedetto del Tronto, come previsto dal Decreto Balduzzi. Per le Marche Nord non è stata considerata la mobilità passiva principalmente verso l’Emilia Romagna e pertanto i bacini di utenza degli Ospedali di Pesaro/Fano e Urbino sono in realtà sovrastimati.
«E’ evidente – tuona De Vecchis – la clamorosa sperequazione fra il Nord e il Sud della nostra Regione. Prima di chiudere Ascoli, ad esempio dovrebbero chiudere gli ospedali di Osimo, Jesi e Senigallia che servono molti meno abitanti dei nostri ospedali e che hanno il Torrette di Ancona a poco più di 20 km di distanza.
Ci sono Camerino, San Severino, Civitanova e Macerata per l’Area Vasta 3, Pergola, Urbino e addirittura un’ntera azienda ospedaliera solo per Pesaro e Fano, azienda ospedaliera che stando al Balduzzi dovrebbe avere un bacino di utenza di almeno 600.000 abitanti quando in realtà siamo ben lontani con soli circa 340.000 abitanti a voler essere generosi.
Invece, per il decreto Balduzzi, due ospedali nella nostra provincia ci stanno tutti, e devono essere un ospedale di base ad Ascoli e uno di primo livello, nuovo, a Centobuchi o comunque nei pressi del casello autostradale di San Benedetto del Tronto. La soluzione Spinetoli non è logica né razionale. Spinetoli farà spostare 250 mila persone, sono costi indiretti per la popolazione che la politica non può ignorare se i concetti di equilibrio ed equità contano ancora qualcosa. Adesso c’è la legge che ci tutela, c’è il Balduzzi. Non dobbiamo più stare ai giochi di potere della politica è un nostro diritto avere una soluzione migliore e più baricentrica rispetto alla maggioranza della popolazione provinciale, che sta sulla costa. Non esiste nessun algoritmo perché il riferimento della legge è solo agli abitanti e San Benedetto del Tronto ha diritto ad un presidio ospedaliero di primo livello con U.T.I.C. HUB e un D.E.A. di primo livello».
GLI STANDARD OSPEDALIERI che governano la sanità secondo il decreto Balduzzi, dipendono infatti dal bacino d’utenza.
– Un bacino di utenza che va da 80 a 150 mila abitanti dà diritto a ospedali “di Base” dotati di Pronto Soccorso e delle seguenti specialità: Medicina Interna, Chirurgia Generale, Ortopedia, Anestesia, Guardia Medica h24, Radiologia, Laboratorio.
– Un bacino di utenza da 150 a 300 mila abitanti dà invece diritto a ospedali di “1° Livello” dotati delle seguenti specialità oltre a quelle presenti nei presidi di base: Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (U.T.I.C.), Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia.
– Un bacino superiore da 600 mila a 1.200 mila da diritto ad ospedali di 2° livello.
Il Balduzzi prevede deroghe per le zone montane.
«Il “bacino di utenza” di un ospedale – dice ancora De Vecchis – deve essere computato senza considerare i confini regionali visto che la Costituzione in tema di offerta dei servizi sanitari parla addirittura di “a-territorialità”, mentre il governo regionale nei suoi calcoli ha erroneamente ed illegittimamente tenuto conto dei soli residenti dell’Area Vasta 5.
L’analisi della distribuzione dei servizi ospedalieri per acuti marchigiani dimostra chiaramente che la realizzazione di un unico ospedale nel Piceno è illegittima perché non rispetta i parametri del Balduzzi e sarebbe un ulteriore aggravio del gap esistente tra il nord e il sud delle Marche in termini di offerta di servizi ospedalieri per acuti e particolarmente in relazione al suo principale agglomerato urbano: San Benedetto del Tronto.
Il Presidente ed il Governo tutto della Regione Marche dovrebbero immediatamente impegnarsi a ridurre questa illegittima sperequazione con l’immediata realizzazione di un nuovo ospedale di 1° livello con UTIC HUB e un DEA di 1° livello nei pressi del casello autostradale di San Benedetto del Tronto. Inoltre, l’attuale evidente squilibrio nella distribuzione delle U.T.I.C. a livello regionale deve essere immediatamente sanato dalla Regione Marche tramite il ripristino dell’U.T.I.C. presso l’Ospedale Madonna del Soccorso».
La ricerca di De Vecchis verrà presentata in forma mozione nel Consiglio comunale e sarà inviata al ministero della Salute, alla Regione Marche e ai sindaci dell’Area vasta 5.