PICENO – Sanità, il sindacato FP CGIL contro il direttore Asur Marche Alessandro Marini. Il 14 giugno, per la prima volta dopo le elezioni RSU tenutesi in Aprile, si è svolto il confronto con la direzione Asur e Area Vasta 5. Dopo la presentazione di rito delle nuove Rappresentanze Sindacali, alla presenza del Direttore Asur Dott. Marini, è iniziata la discussione dell’ordine del giorno, sui fondi contrattuali riservati ai lavoratori e dei tagli “enormi” che la Direzione ha in programma.
«La Direzione ha confermato lo splafonamento – tuona il sindacato FP CGIL – per un ammontare di 750 mila euro circa, conseguente, a nostro avviso, non solo alla circolare 20 del MEF, ma ad una pessima gestione dei fondi, che condizioneranno in modo negativo la vita lavorativa di tutti i dipendenti. Nel dettaglio la proposta dell’azienda è quella di recuperare la cifra mancante non dal fondo del disagio, ma dal fondo delle fasce: il che porterà ad un blocco delle progessioni orizzontali e verticali per almeno 5 anni. La FP CGIL non aveva sottoscritto il fondo del Disagio, proposto a giugno 2017, in quanto tale accordo era carente sia dei principi giurici che economici (non era stata quantificata la somma)».
Sbotta il sindacato: «Anche questa volta avevamo ragione, alla luce degli atti sopraggiunti. I successivi punti all’ordine del giorno, compreso il Piano d’Emergenza della Continuità assistenzale, non è stato possibile svilupparli poiché sono stati presentati eludendo il confronto sindacale. Siamo poi passati ad esaminare il piano ferie, dovendo rilevare l’assenza totale di una pianificazione, nonostrante il Contratto preveda l’inizio delle ferie il 1° Giugno. Non possiamo che rilevare una disparità di trattamento tra dipendenti a tempo indenterminato e quelli a tempo determinato, in quanto ci giungono notizie che le ferie, per i tempi determinati, siano state posticipate in maniera del tutto illegittima dopo il 15 Settembre». La stoccata finale: «Ci risulta evidente che tale gestione continua imperterrita verso il deterioramento della Sanità Pubblica, lo svilimento del ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori e la mancanza di rispetto verso cittadini ed utenti».