SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Le infrastrutture della Riviera sono caratterizzate da un problema atavico di viabilità interna e accessibilità al territorio: la Statale 16 è congestionata; i treni sono pochi, l’autostrada è un cantiere a cielo aperto con pericolosi incidenti e code interminabili, l’aeroporto raggiunge solo i centri minori. Oggi che i 5 Stelle con il ministro Toninelli si ripropongono di portare soluzioni, chiediamo quali esse possono essere a Giorgio Fede, parlamentare per i pentastellati eletto a San Benedetto.
«Il quadro della viabilità di San Benedetto, e del piceno in generale, è sconcertante perché ci troviamo in questa condizione ferma da decenni: la terza corsia è ferma a Sant’Elpidio e le gallerie, di cui molte in curva, che caratterizzano la A14 nel nostro tratto rendono il percorso a rischio di incidenti. I lavori si stanno protraendo durante la stagione estiva anche se ho avuto notizia che per agosto saranno sospesi, a partire dal prossimo weekend. Cosa facciamo noi in questa ottica? Dobbiamo mettere mano a situazioni ferme da 50 anni, e mancano anche i progetti. Ma ci stiamo lavorando: nei giorni scorsi sono stato a colloquio con la direzione autostradale del Settimo tronco (quella che copre da Cattolica a Settimo Imperiale) e mi hanno detto che stanno mettendo a norma le gallerie, con impianto antincendio, raccolta acqua, aspirazione, illuminazione».
Per quanto riguarda ancora l’accessibilità al territorio: Trenitalia non ama il Piceno, cosa pensate di fare?
«Io cerco di lavorare per il territorio, non mi faccio selfie. Con Trenitalia stiamo approfondendo per ottenere più fermate e la riqualificazione della stazione. Come? Abbiamo avuto già un primo incontro: mi hanno mandato dati, funzionali alla nostra analisi, per avere più fermate, ma si entra nella logica del mercato, stiamo lavorando su questi dossier ma dopo 50 anni fermi in cui nessun senatore ha sbloccato la situazione partiamo da zero. Lavoriamo anche sulla promessa elettorale più longeva del Paese, che viene riproposta dai tempi dell’unità d’Italia: il collegamento con il Tirreno, perché Roma è vicina e non ci sono collegamenti adeguati a parte il bus, come avveniva al tempo dei nostri nonni. Così la stazione avrebbe più fermate perché acquisirebbe importanza: il problema è che i progetti non ci sono.
Coltivo un’idea di San Benedetto del futuro: l’immagine che ho è quella di un territorio connesso con tutta Italia. Parlavo con il responsabile delle reti aeroportuali, per il riordino, e mi sono reso conto che noi paghiamo danni decennali di politiche clientelari a destra e a sinistra e non ci sono aeroporti agibili in ottica di connessione intermodale. Ora sono in commissione Lavori pubblici, prima ero in commissione Difesa e da poco ho messo mano alle problematiche che devono essere risolte».
Parlando della viabilità interna, come decongestionare la Statale 16? Pensate a una Bretella bis?
«Per lo sviluppo di una città, devi partire dalla progettualità: la prima idea della bretella, che usciva al confine con Acquaviva, non è più praticabile perché non ci sono più gli spazi. Infatti sono stati tolti i vincoli del piano regolatore e oggi lungo il tracciato ci sono lotti di case.
In maniera costruttiva, io sono per spostare l’autostrada arretrandola ma c’è da fare una valutazione dei costi; domani va ampliata l’autostrada con tre corsie, questo è prioritario allo stesso modo. Bisogna pianificare altri assi viari, rendere i trasporti pubblici efficienti e efficaci, valutare le ricadute ambientali. Penso a un territorio connesso in intermodalità con il trasporto pubblico e privato che funzionano.
Attenzione però: non dobbiamo essere dipendenti dalle strade, ma in Riviera non c’è nemmeno la stazione dei bus: come è stata pensata la città fino adesso? Che hanno fatto gli amministratori del passato? Pianificazione dalla città e promozione del territorio sono due temi che mi vedono disponibile a confrontarmi e collaborare con tutti per condividere un percorso condiviso.
Serafino Angelini ha già fatto uno studio sulla mobilità cittadina. E prevede una rotonda sull’Albula, ma per decongestionare la statale anche la proposta di spostare l’ospedale a Centobuchi, secondo il Balduzzi che ne prevede uno di primo livello sulla costa: la nostra idea è di farlo in collina, anche per questioni di qualità dell’aria. Per tornare al discorso della viabilità, questa autostrada arretrata dovrebbe arrivare fino a Pescara: infatti da Bologna a Bari c’è un buco nella viabilità, va pensata la soluzione per il collegamento est-ovest e va regimentata la via adriatica per rendere i servizi efficaci e efficienti, con un aereo porto collegato in intermodalità.
Il disegno della città dovrebbe farlo l’amministrazione: in Riviera sono stai pagati dai cittadini 650.000 euro per due proposte, una per parte politica, e il piano regolatore è rimasto quello degli anni ‘80. Non ci sono nemmeno i progetti. Basti pensare ai parcheggi: negli ultimi 20 anni non ne è stato fatto nemmeno uno».