SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La commissione Lavori Pubblici fa tutt’altro che chiarire la questione del bando per la gestione del Riviera delle Palme. O meglio. La compagine tecnica si smarca e passa de facto la patata bollente alla politica.
Ma andiamo con ordine. Spetta al dirigente Catia Talamonti spiegare lo stato dell’arte per il nuovo bando. «Il capitolato d’appalto è pronto ed è stato inviato alla Centrale Unica di Committenza. Al momento è oggetto di approfondimento fra Cuc e Ufficio Sport».
La dottoressa spiega poi il perché di tanto ritardo, dopo due proroghe alla convenzione e un affido temporaneo. «Si doveva raggiungere un equilibrio economico finanziario. Quindi è stato necessario stanziare 50mila euro al Bilancio. Nel frattempo, un’internalizzazione della gestione sarebbe stata impossibile: l’ente non se ne è mai occupato, e avrebbe portato ad un disavanzo di 50mila euro. L’affido diretto invece era possibile, dato la spesa inferiore ai 40mila euro».
A questo punto interviene Bruno Gabrielli (Gruppo Misto): «Mi dite che era necessario raggiungere un equilibrio finanziario. Ma la proroga viene dal 2017. Perché non è stato fatto lo stanziamento due anni fa?»
«Questo non è una competenza degli uffici. Noi la domanda di stanziamento la facemmo molto tempo fa. Poi spetta alla politica dare un indirizzo».
«Eccoci al punto. La responsabilità è proprio della politica, che non ha stanziato i 50mila euro e ha proceduto, dopo due anni, ad emanare un affidamento diretto, anche se temporaneo. La gestione vale meno di 40mila euro solo in riferimento all’ultimo periodo. Se sommiamo tutti i periodi, si va sopra i 200mila euro».