Ritardi pagamenti INPS: ci saranno anche questo mese, ecco cosa sta succedendo

Ritardi pagamenti INPS: ecco perchè anche questo mese l’INPS ritarderà i pagamenti ai cittadini. Cosa sta succedendo?

Ritardi pagamenti INPS
Ritardi pagamenti INPS – Adriatico24ore

Il pagamento delle pensioni da parte dell’INPS sarà in ritardo anche questo mese. A cosa è dovuto questo ritardo? Ecco tutte le cause possibili.

Ritardi pagamenti INPS

Quando si va in pensione al maturamento dei requisiti, la decorrenza del pagamento da parte dell’INPS varia a seconda della pensione che si sceglie. Per fare un esempio, nel caso si decida di andare in pensione a 67 anni con più di 20 anni di contributi versati, il pagamento del primo assegno pensionistico da parte dell’INPS decorrerebbe dal primo giorno del mese successivo a quello del raggiungimento dei requisiti, ma in alcuni casi c’è un ritardo.

Prima ancora di capire il perchè di questo ritardo però, c’è da specificare qualcosa che forse in molti non sanno: per ogni rata di ritardo, si ha diritto ad un tasso legale di interesse del 2,5% su un calcolo che ha come base il compenso lordo. Parlando in numeri, se la pensione lorda ammonta a 1.500 euro, si ha diritto a 37,50 euro per ogni mensilità di ritardo da parte dell’INPS.

Cosa fare quindi se l’INPS paga in ritardo? Innanzitutto bisogna controllare a che punto si trovi la propria pratica di pensionamento, e successivamente quale sia l’impedimento all’erogazione del pagamento. Per farlo, ci si può rivolgere sia a Caf e Patronati, sia contattare autonomamente il numero verde dell’INPS o recarsi di persona alla sede territoriale di competenza. Ecco quali potrebbero essere le cause dei ritardi di pagamento da parte dell’Istituto.

Le cause

Cause dei ritardi
Cause dei ritardi – Adriatico24ore

Solitamente l’INPS ritarda il pagamento delle nuove pensioni perchè ha bisogno di più tempo per calcolare correttamente l’importo dell’assegno. Infatti, nella nota ufficiale dell’Ente si legge che “sui pagamenti in ritardo delle pensioni, l’INPS deve calcolare gli interessi moratori ma anche gli interessi legali, che quest’anno 2024 sono stati fissati al 2,5%, ridotti dunque rispetto al 5% del 2023, nonchè gli arretrati da corrispondere ai soggetti interessati”.

Se nella maggior parte dei casi i ritardi riguardano uno o due mesi, in altri possono interessare anche periodi di tempo più lunghi, a seconda del motivo reale che ostacola l’erogazione dell’importo da parte dell’Istituto. Inoltre, è importante capire che l’INPS paga gli arretrati relativi al 2024 per le pensioni in ritardo, sempre in fase di liquidazione della pensione stessa, aggiungendo il calcolo che già è stato effettuato degli interessi dovuti.

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