GROTTAMMARE – È l’argomento che mette tutti in disaccordo. Difficile trovare un punto di condivisione tra i vari campanilismi, ma il sindaco di Grottammare, Enrico Piergallini, ricorda che la decisione non spetterà ai soggetti coinvolti bensì all’istituzione preposta alla scelta, cioè la Regione Marche.
La proposta. Piergallini dice la sua sul tema del giorno: l’ospedale unico. «Il dibattito si è articolato molto in queste ultime settimane. Alla luce anche di questo la mia posizione è la seguente: se fosse possibile l’edificazione di due ospedali (soluzione che non scontenterebbe nessuno) alla costa spetterebbe ovviamente la struttura di primo livello; se invece questo scenario non fosse praticabile per ragioni economiche o legislative e ci si orientasse verso una sola struttura, allora resto del parere che essa debba essere collocata sulla vallata, baricentrica tra San Benedetto e Ascoli. Un punto di equilibrio, insomma».
L’analisi. «Resta la Regione il soggetto che deciderà. Anche se ha chiesto un parere ai sindaci, essa sarà l’ente preposto a decidere e interpretare il decreto Balduzzi».
La sanità del futuro. «La cosa importante è che non si facciano speculazioni politiche sul tema, consapevoli che oggi viene deciso il futuro della sanità dei prossimi 10 anni: sarà allora che potremo cominciare a usufruire di quello che pianifichiamo oggi. Su un dato oggettivo infatti penso siamo tutti d’accordo: la situazione con due mezzi ospedali sull’asse Ascoli- San Benedetto è insostenibile e va presa una decisione subito».
No alle polemiche inutili. «I distinguo sono importanti su una questione così strategica per il nostro futuro, ma proprio per questo non possiamo appiattire il dibattito sul tema 5 minuti in più o in meno per raggiungere la struttura. La sfida è un’altra: noi abbiamo bisogno di infrastrutture moderne, antisismiche e funzionali per i professionisti del terriorio, in grado anche di attrarre nuove eccellenze che vogliano venire a lavorare qui».
In sintesi. «Due strutture farebbero ovviamente tutti contenti. Temo però che sia un orizzonte molto difficile da raggiungere. Confesso che una nuova struttura di questi tempi mi sembra già un grande risultato… la domanda infatti non credo sia dove, nemmeno quanti. Credo che la domanda principale da porre sia quando: l’importante infatti è decidere, in fretta, affinché cominci un percorso verso una nuova infrastruttura, che richiederà molto tempo, molto impegno e soprattutto molte risorse».