SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lettera sospesa, e Rosaria Falco (Gruppo Misto) non ci sta. Non tanto sulla decisione del giudice del lavoro di mettere sotto formalina la questione del vice-segretario Catia Talamonti. Piuttosto, a preoccupare l’opposizione è il fatto che in assenza di Edoardo Antuono, Talamonti diventa temporaneamente segretario generale.
Infatti, la lettera con cui Talamonti verrebbe rimossa dall’incarico sarà oggetto di un’udienza fissata il 22 febbraio. Ma da febbraio l’attuale segretario Antuono andrà a lavorare in Provincia, con conseguente passaggio di testimone a Catia Talamonti, suo vice. «Non ho nulla di personale contro il presidente di Picenambiente» dichiara la Falco, «ma è impensabile che adesso rivesta il ruolo di garante della legalità e anticorruzione. Il conflitto d’interesse oramai è conclamato e palese».
Quello di segretario generale è un posto cardine della macchina amministrativa. Tra le altre funzioni, esso ha il compito di assistere giuridicamente l’ente in ordine alla conformità di legge. Può sovrintendere all’operato dei dirigenti comunali e coordinarne l’attività. Inoltre, ha parere consultivo nelle sedute di giunta e consiglio.
«Semplicemente, va rimossa» carica Falco: «e l’unico che può farlo è il sindaco. Noi dell’opposizione ce la prendiamo con lui, perché non ha dato seguito alla delibera 61/2018. Inoltre, è in totale contrasto con i suoi stessi programmi elettorali» aggiunge la consigliera, che inizialmente faceva parte della coalizione di maggioranza: «e allora mi chiedo: possibile che Talamonti sia l’unica dipendente di cui ci si possa fidare in comune? Ne dubito fortemente. D’altro canto, lei adesso darà la colpa al sindaco, e ha ragione. E’ solo per causa sua che è nata questa situazione di stallo».