Pagamento IMU ridotto in questi casi: cosa ha deciso la Cassazione

In alcuni casi il pagamento IMU deve essere ridotto: ecco cosa ha deciso nel dettaglio la  Cassazione. 

Il pagamento di tasse e imposte è sempre un grande cruccio. Tutti vorrebbero pagarne il meno possibile, o almeno il giusto. Alle volte, però, la sensazione è quella di essere vessati, con richieste di pagamenti che possono sembrare eccessive o spropositate e in alcuni casi fuori luogo. Anche quando sono previsti sconti o esenzioni, avere a che fare con la burocrazia per far valere un diritto può essere un supplizio.

Pagamento IMU ridotto in questi casi: cosa ha deciso la Cassazione
Pagamento IMU ridotto in questi casi: cosa ha deciso la Cassazione (Adriatco24ore.it)

È il caso di tanti contribuenti che hanno diritto ad agevolazioni fiscali e ogni volta devono dimostrare il loro diritto, nonostante sia stato già accertato, con carte, documenti, fogli con marca da bollo e via dicendo. La trafila può essere davvero estenuante.

Una situazione del genere, ad esempio, riguarda l’Imu, l’imposta sugli immobili, sulle case inagibili. In questi casi i contribuenti hanno diritto a uno sconto sull’imposta ma ogni anno devono presentare richiesta. Ora, a cambiare le cose è intervenuta la Corte di Cassazione, stabilendo un principio sacrosanto.

Pagamento IMU ridotto: la novità

I proprietari di immobili che non sono prima casa e sui quali devono pagare l’Imu hanno diritto a uno sconto del 50% sull’imposta se l’immobile è inagibile o inabitabile. Pensiamo a una seconda casa delle vacanze danneggiata da un terremoto o un’alluvione. Una giusta riduzione dell’imposta per una struttura di fatto inutilizzabile.

Pagamento IMU ridotto in questi casi: cosa ha deciso la Cassazione
Tasse e imposte sulla casa possono essere uno stress (Adriatico24ore.it)

Finora, però, i proprietari di immobili sui quali si paga l’Imu dovevano presentare ogni anno la domanda per lo sconto sull’imposta. Un aggravio burocratico tanto oneroso quanto inutile, finché l’immobile resta inagibile. Fortunatamente, è intervenuta la Corte di Cassazione a fare chiarezza, eliminando una formalità superflua.

Con la recente ordinanza n. 19665/2023, la Corte di Cassazione ha precisato l’iter burocratico necessario per poter beneficiare dell’agevolazione dell’Imu al 50% per gli immobili inagibili o inabitabili. La riduzione del pagamento dell’Imu è riconosciuta quando l’inagibilità o l’inabitabilità dell’immobile sia stata verificata con una perizia dell’ufficio tecnico del comune dove si trova l’immobile. Perizia che è a carico del proprietario.

Una volta intervenuta questa certificazione, il proprietario dell’immobile non deve presentare ogni anno una nuova domanda per chiedere l’agevolazione a cui ha già diritto. Questo finché l’agibilità o l’abitabilità non sia stata ripristinata. La Cassazione ha stabilito un principio tanto giusto quanto palese: non può essere chiesta al contribuente la prova di fatti che sono già noti al comune, come l’inagibilità o l’inabitabilità di un immobile già certificata dallo stesso comune.

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