Non pagare i debiti ed essere nullatenenti potrebbe rappresentare un serio problema. A cosa fare attenzione.
![Nulla tenente con debiti](https://www.adriatico24ore.it/wp-content/uploads/2024/03/nullatenente-debiti.jpg)
Cosa accade quando i debiti si accumulano ma non si ha nulla da offrire in pagamento? È una situazione più comune di quanto si pensi, in cui qualcuno si trova nell’impossibilità di saldare i propri debiti a causa della mancanza di risorse materiali. Come reagisce la legge di fronte a queste circostanze? Scopriamolo insieme.
Non pagare i debiti se si è nullatenenti conviene?
Per coloro che si trovano senza alcun possedimento tangibile, le leggi fiscali offrono una sorta di rifugio temporaneo. Sebbene la persona nullatenente non possa eludere completamente i controlli dell’ente fiscale, non è soggetta a un’immediata azione coattiva per saldare i debiti pendenti.
Nessun creditore, che sia l’ente fiscale stesso o un soggetto privato, può agire legalmente contro un debitore che non possiede nulla. Questo significa che non ci sono multe o sanzioni penali da affrontare, né segnalazioni ai database di rischio finanziario. Di conseguenza, molti si trovano tentati a dichiararsi nullatenenti per evitare di pagare i debiti. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate sta attivamente cercando di contrastare eventuali tentativi di frode.
![Nullatenenti](https://www.adriatico24ore.it/wp-content/uploads/2024/03/portafogli-vuoto.jpeg)
Quando un individuo non ha nulla da offrire in pagamento, l’Agenzia delle Entrate intraprende una serie di verifiche presso i registri fiscali e i conti bancari. Se non emergono possedimenti o attività finanziarie, le indagini si estendono alla storia finanziaria del debitore degli ultimi cinque anni. Questo per garantire che non siano state effettuate operazioni fraudolente di trasferimento o vendita di beni al fine di eludere i creditori.
Cosa si rischia
Se emergono prove di frode finanziaria, le transazioni di vendita o trasferimento possono essere annullate e i beni resi nuovamente soggetti a pignoramento. Inoltre, il debitore potrebbe affrontare accuse di evasione fiscale, con pene che vanno da sei mesi a quattro anni di reclusione se l’ammontare evaso supera i 50.000 euro.
Tuttavia se il debitore è genuinamente nullatenente, le autorità fiscali possono ancora tentare di recuperare il denaro attraverso altre vie. Ad esempio, potrebbero procedere al pignoramento di una parte dello stipendio o della pensione. In casi di estrema povertà, l’Agenzia delle Entrate potrebbe anche essere disposta a negoziare piani di pagamento dilazionato, sebbene con l’aggiunta di interessi e sanzioni. Anche se essere nullatenenti può offrire una temporanea protezione dai creditori, la legge ha tutti gli strumenti per recuperare i debiti anche da coloro che non possiedono nulla.