SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Dalle Clarisse un appello di pace, di accoglienza e di solidarietà», afferma Pier Giorgio Giorgi, vicesegretario del Pd di San Benedetto.
«L’undici giugno di un anno fa – continua Giorgi – il Cardinale Ravasi riguardo alla vicenda dell’Aquarius twittava citando Matteo 25,43: “Ero straniero e non mi avete accolto”.
Se ieri a distanza di un anno anche le nostre miti e silenziose suore di clausura di S. Benedetto del Tronto sono arrivate ad esporre un lenzuolo con le parole “Lo avete fatto a me”, che si riferiscono a quell’identico passo del Vangelo, allora significa che la misura è colma e che è stato superato quel limite invalicabile che separa l’umanità dalla barbarie. Da qui il gesto umile, ma al tempo stesso di una forza e di una efficacia incredibili delle clarisse con il richiamo alla carità, all’accoglienza e all’amore secondo l’insegnamento di Gesù.
Un richiamo che scuote le coscienze della nostra comunità sambenedettese che è particolarmente legata al monastero. Quel rosario brandito da Salvini nella piazza di Milano, mentre si accinge a varare un decreto sicurezza bis che punisce chi salva vite umane nel Mediterraneo, ha la valenza di un gesto sacrilego. Un decreto sicurezza che ha suscitato la preoccupazione e la condanna dell’Onu.
Se le Clarisse si oppongono all’uso strumentale dei simboli religiosi per finalità politiche allora anche noi non possiamo rimanere in silenzio. Chi tace è vigliacco e connivente».
«Famiglia Cristiana – continua Giorgi – a proposito della manifestazione sovranista ha scritto che “è andato in scena l’ennesimo esempio di strumentalizzazione religiosa per giustificare la violazione sistematica nel nostro Paese dei diritti umani. Mentre il capopopolo della Lega esibiva il Vangelo, un’altra nave carica di vite umane veniva respinta”.
L’affermazione del Ministro degli Interni “Sono sicuro che la Madonna ci porterà alla vittoria” ci lascia sgomenti perché evoca il motto che prima fu dei prussiani e poi dei nazisti:”Got mitt uns”, Dio è con noi!
Enzo Bianchi, fondatore della Comunità di Bose, ha lanciato nei giorni scorsi un appello: “Cattolici se amate il Cristianesimo, non tacete, protestate”.
Credenti e non credenti – conclude Giorgi – è giunto il tempo di manifestare la nostra indignazione nei confronti di una politica squadrista e repressiva che viola i diritti umani».