SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Il sottopasso ciclopedonale in via Mare non è la riposta giusta». Il quartiere Porto d’Ascoli Centro dice “no” alla proposta contenuta nel Poru Areamare di un bypass ciclopedonale largo 5 metri sotto al rilevato ferroviario. Un tunnel che verrebbe realizzato con 900mila euro di oneri di urbanizzazione derivanti dalle nuove costruzione del progetto Areamare (LEGGI QUI). La somma dovrebbe invece essere spesa per allargare e riqualificare il ponte esistente, che è stretto e pericoloso e mostra i segni dell’età.
L’architetto Gino Micozzi è il vice presidente del quartiere Porto d’Ascoli Centro. Boccia il pontino ciclopedonale, previsto a nord del sottopasso. Ritiene che per la città sia utile allargare il ponte esistente, sia per la fruibilità sia per la sicurezza.
«Con la proposta del bypass a nord del sottopasso – spiega l’architetto Micozzi – chi arriva a piedi o in bici dalla stazione ferroviaria deve attraversare via Mare nel punto più pericoloso, cioè all’intersezione di via Mare con via Toti. Una volta superato il pontino, se deve andare verso via del Cacciatore è costretto a un altro attraversamento rischioso. E’ assurdo credere che il bypass in quella posizione porti benefici».
Insiste Micozzi: «Bisogna prendere atto che il sottopasso ferroviario è stato realizzato nel 1968, dalle pareti sgorga acqua tutto l’anno ed è diventato una bruttura inguardabile. Il pontino ciclopedonale – la stoccata finale – non è la risposta giusta».