SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Scatta la protesta a Porto d’Ascoli. Protesta contro la Ciip e l’amministrazione comunale. A tirare le fila della contestazione è Claudio Benigni, segretario del circolo del Pd Primo Gregori di Porto d’Ascoli. E annuncia una raccolta firme alla Festa 1° Maggio nel quartiere Agraria di Porto d’Ascoli. Il banchetto verrà posizionato in via Val Tiberina al mattino, nel pomeriggio-sera vicino al bar Paolini, in prossimità della piazza di via Val Cuvia in cui si svolgono i concerti.
«A San Benedetto – afferma Benigni – ed in particolare a Porto d’Ascoli, la cittadinanza ha un serio problema con l’acqua che esce dai rubinetti. Disgustosa è l’aggettivo probabilmente più rappresentativo.
E poiché le denunce fatte sui giornali e sui social, non hanno sortito risultati apprezzabili, si è deciso di organizzare una maxi raccolta di firme per dare ampia risonanza a questa sentita problematica.
Per firmare i cittadini potranno dunque recarsi presso il gazebo che verrà posizionato per tutta la giornata del 1^ maggio, all’interno della Festa omonima che si tiene in zona Agraria a Porto d’Ascoli.
I cittadini firmatari della suddetta sottoscrizione, in attesa di analisi certificate da un soggetto terzo che confermino la potabilità dell’acqua pubblica, logorati da una situazione che va avanti da mesi, con la somministrazione di acqua imbevibile a causa del suo sgradevole sapore e odore, rivolgono un accorato appello agli Organismi preposti affinché si attivino in tutti i modi possibili e con la massima urgenza per ripristinare le condizioni di normalità. Diversamente si troveranno costretti, loro malgrado, a mettere in azioni di autotutela».
Ecco le azioni che saranno messe in campo:
“richiesta di rimborso al CIIP per tutte le bollette pagate dal 2017 ad oggi, a fronte di un’acqua fornita, non conforme a quella contrattualizzata per vizi della cosa venduta e della qualità promessa, che per di più hanno obbligato i cittadini a comperare acqua imbottigliata;
denuncia dell’omessa segnalazione da parte del CIIP per quanto concerne l’attivazione dei pozzi (impianti di soccorso), impedendo di fatto agli utenti di scegliere se bere o far bere acqua addizionata ad altre sostanze chimiche, potenzialmente responsabili di danni a persone e animali;
denuncia dell’atteggiamento omissivo tenuto dell’amministrazione comunale che sulla base della legge vigente, ha ritenuto di non emettere nessuna ordinanza cautelare per quel che riguarda l’uso alimentare dell’acqua pubblica, la quale quand’anche rispettosa dei parametri previsti, è risultata sulla base delle tantissime segnalazioni, di sapore e odore disgustoso”.
Dice ancora Benigni: «Questa iniziativa popolare o meglio questo ultimo ennesimo appello agli Organismi preposti, nasce proprio dall’evidenza che nessuno si è ancora preoccupato di dare una risposta ai cittadini, per non dire che quelle poche risposte ricevute a mezzo stampa o social sono state tutt’altro che incoraggianti».