MONTEPRANDONE – Macerie del sisma, un esposto è stato presentato alla Procura di Ascoli e ad altri soggetti, da parte di una decina di residenti nel Comune di Monteprandone. Secondo i firmatari, in un capannone di via delle Scope, nella zona industriale, un’azienda vi deposita mucchi di materia prima e secondo già triturata. Spiegano che l’attività inizia la mattina presto e prosegue fino a tarda sera. Evidenziano che il materiale viene depositato anche all’esterno del capannone. E hanno allegato immagini fotografiche con il piazzale prima vuoto e poi con le “collinette” di prodotto triturato.
I firmatari dell’esposto fanno presente che le “montagnole” sono in prossimità di un canale di raccolta delle acque piovane «che nell’alluvione del 2011 esondò, causando copiosi danni a tutte le abitazioni limitrofe. Pensiamo non sia giusto trovarci di fronte a queste nuove montagne che sono costante sorgente di polveri di cui non conosciamo il contenuto».
I firmatari lamentano, oltre alle polveri, l’impatto ambientale delle “collinette” e il timore per le conseguenze di un eventuale allagamento, con il rischio di trovarsi in casa acqua e sassi.
A chi è stata inviata la segnalazione? Alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, al comando carabinieri per la Tutela ambientale-nucleo operatico ecologico di Ancona, ai sindaci di Monteprandone e San Benedetto, alla Protezione civile delle Marche, all’Arpam e alla Provincia di Ascoli Piceno.