SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Quella di domenica 26 agosto è stata l’ultima Messa celebrata da don Pio Costanzo, nella chiesa Cristo Re di Porto d’Ascoli, in qualità di parroco. Sabato 1° settembre alle ore 17 il vescovo Carlo Bresciani presiederà la cerimonia d’insediamento del successore, don Gian Luca Rosati (nella foto, alle spalle del curato). Don Pio ha salutato i fedeli con un’omelia toccante, nella quale ha ripercorso i suoi 52 anni vissuti a Cristo Re, prima da vice di don Marino Ciarrocchi poi da parroco. Gran parte dell’ultima predica l’ha dedicata a don Marino «un uomo molto intelligente e dinamico, dotato di uno spiccato senso dell’ironia».
«Nel 1953 – le parole del sacerdote – don Marino ebbe la brillante idea di acquistare il terreno agricolo in cui sarebbe sorta la parrocchia, diventata nel tempo la più grande delle Marche. E per realizzarla chiamò il suo amico Costantino Rozzi, un imprenditore che ha fatto tanto per Ascoli e il Piceno». Don Pio ha raccontato di un don Marino operaio che si corciava le maniche e portava la carriola nel cantiere «nonostante i sui 130 chili». Nel 1959 don Ciarrocchi divenne parroco della nuova chiesa.
Don Pio ha detto che don Marino volle fare la cura dimagrante, affidandosi a un dietologo di fama di Bologna. Partì con un pulmino insieme ad altre donne in carne per la visita dallo specialista «che però diede a tutti la stessa cura».
Don Marino dimagrì in maniera consistente, ma il 18 novembre 1983, all’età 61 anni, fu stroncato da un infarto nel sonno. Il curato ha ammonito quanti si mettono a dieta, sottolineando la pericolosità del regime alimentare a cui ci si deve sottoporre per perdere peso.
Don Pio arrivò a Porto d’Ascoli nel 1966 e fu nominato parroco il 1° gennaio 1984. Arricchì la chiesa di opere d’arte di autori di fama internazionale «ma nel 1992 fummo sommersi dall’alluvione del fiume Tronto e perdemmo tutto. L’unica cosa che si è salvata è stata una casola di seta donata dal Vaticano a don Marino nel 1961».
Poi la ripartenza e nel 2004 la realizzazione della Casa dell’Accoglienza, che oggi ospita 14 persone di tutte le razze. «Non abbiamo mai avuto un centesimo dal Comune di San Benedetto, solo Monteprandone ci ha dato qualcosa».
L’ormai ex parroco lascia nelle mani di don Gian Luca una chiesa con il bilancio sano. «Non abbiamo debiti», ha assicurato don Pio. Ha proseguito: «Ho messo a posto la casa del parroco e siamo solo in attesa dell’agibiltà della Sala Don Marino. Ho dato disposizione di chiudere i conti aperti nelle banche. Consegnerò a don Gian Luca i soldi per pagare le utenze e l’Imu, poi gli darò un euro e gli dirò: “Perché tu possa avere fiducia nella provvidenza di Dio”». Un doppio e lungo applauso ha salutato l’ultima omelia, dopo 52 anni trascorsi a Cristo Re.
Sabato 1° settembre alle ore 17 si svolgerà la cerimonia d’insediamento di don Gian Luca Rosati senza il parroco uscente. Don Pio ha scelto questo periodo per andare a trascorrere le vacanze in Croazia, sua seconda Patria.