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La sanzione tocca i 3000 euro, ecco le norme per i sistemi di riscaldamento quest’anno: controlla subito

Le regole per il riscaldamento della stagione invernale 2023/2024 tornano a essere ordinarie. Ecco cosa prevedono.

Riscaldamento casa – Adriatico24ore.it

L’inverno sta arrivando

Anche se le temperature di questo periodo non sembrano dimostrarlo, l’inverno è relativamente vicino, e con lui arrivano anche le nuove regole sul riscaldamento. Nello specifico, proprietari privati e condomini devono iniziare a pensare alla manutenzione degli impianti termici, rispettando le regole definite per le specifiche zone climatiche di appartenenza, che ricordiamo, in Italia sono 6.

Per chiunque tralasci questa manutenzione e il controllo dei propri impianti termici, le sanzioni sono carissime e vanno da 500 a 3000 euro. In base alla zona climatica di appartenenza, e secondo le indicazioni dell’Impresa installatrice e delle normative UNI e CEI, la frequenza degli interventi di manutenzione cambia. Ricordiamo inoltre che questo compito è separato e distinto dalla verifica dell’efficienza energetica. Dopo le eccezioni del 2022 a causa delle criticità legate alla crisi del gas, per il periodo 2023/2024 torneranno in vigore le regole ordinarie. 

Vediamo di seguito il calendario, le 6 zone climatiche e le normative specifiche per i proprietari privati e gli amministratori di condominio.

Le zone climatiche italiane

le zone climatiche italiane – Adriatico24ore

In Italia ci sono 6 zone climatiche entro cui si può rientrare, categorizzate dalla A alla F, ciascuna delle quali ha regole diverse sull’uso dei riscaldamenti. Di conseguenza, per sapere da quando sarà possibile accendere i riscaldamenti, bisognerà consultare la tabella A allegata al Decreto del Presidente della Repubblica n.412/1993

Ogni zona climatica infatti ha periodi e fasce orarie diverse in cui si possono usare i riscaldamenti. Nello specifico, le zone che vanno dalla A alla E hanno un’escalation di giorni e ore, mentre la zona F non ha restrizioni di tempo. Le zone più fredde sono quelle inserite nella categoria F, e subito dopo vengono le zone inserite nella categoria E, che comprende le città del Nord, che saranno le prime a poter accendere i riscaldamenti. In modo decrescente, man mano potranno accenderli anche le zone inserite nelle categorie D, C, B e A, secondo i seguenti scaglioni.

Gli abitanti della zona F possono accendere i riscaldamenti senza restrizioni temporali, mentre quelli della zona E potranno usufruire del riscaldamento dal 15 ottobre al 15 aprile solamente per un massimo di 14 ore al giorno. Gli abitanti della zona D potranno accendere i riscaldamenti dal 1 novembre al 15 aprile massimo per 12 ore al giorno, quelli della zona C dal 15 novembre al 31 marzo per massimo 10 ore al giorno e quelli della zona B dal 1 dicembre al 31 marzo, per massimo 8 ore al giorno. Infine, i residenti della zona A avranno diritto ad accendere il riscaldamento dal 1 dicembre al 15 marzo, solo per 6 ore al giorno.

I sindaci

quando accendere i riscaldamenti – Adriatico24ore

A seconda delle esigenze però, i sindaci dei Comuni possono estendere i periodi di utilizzo dei riscaldamenti, salvo eccezioni (esempio gli impianti con misuratori di calore o gestiti tramite contratti di servizio energetico).