SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La minoranza non firma la diffida a Ceriscioli. Ma lo fa con toni pacati. «Essendoci la mozione approvata in Consiglio – spiega Rosaria Falco – che autorizza il sindaco e la giunta a intraprendere azioni per salvaguardare la sanità del territorio, nonché gli atti consequenziali, è inutile stare a richiedere le firme ai consiglieri e ai comitati di quartiere.
Dovrà essere il primo cittadino (e la giunta) ad assumersi le responsabilità che gli sono state attribuite dalla delibera di Consiglio comunale il 18 giugno».
La minoranza ha dunque convenuto di modificare la diffida a Ceriscioli, togliendo buona parte di quanto non era scritto nella mozione. Spariscono perciò dalla diffida i due ospedali di I primo livello ad Ascoli e San Benedetto e le parti sul project financing per il nuovo ospedale.
Pertanto Ceriscioli sarà diffidato ad osservare il decreto Balduzzi, secondo cui alla costa spetta l’ospedale di I livello (e un ospedale di base nel Piceno, senza specificare Ascoli), a dotare il Madonna del Soccorso di strumentazione, posti letto e personale, nonché di ripristinare l’Utic.
La diffida verrà dunque modificata e consegnata nella mattinata di martedì al sindaco Piunti.