La febbre emorragica diventa un incubo: perché potrebbe arrivare anche in Italia

Un allarme che arriva dall’ Africa. La febbre emorragica si sposta in Europa. Di cosa si tratta, quali sono i sintomi e i rischi per l’Italia.

La febbre emorragica sta spaventando l’Europa. L’Italia è tra i paesi a rischio per la diffusione di un virus che proviene dalla vicina Africa. Trasmesso dalle zecche – il cui morso provoca delle gravi febbri emorragiche – sta diventando una minaccia da non sottovalutare.

Il rischio di mortalità si aggira dal 10 al 40%. Secondo alcune fonti invece la mortalità si assesta sul 5%. Al momento il virus è solo presente in Africa e Medio Oriente.

La febbre emorragica diventa un incubo
La febbre emorragica diventa un incubo: i rischi per l’Italia – Adriatico 24ore.it

 

Le alte temperature non stanno favorendo la sua distruzione. La sua comparsa in Europa occidentale preoccupa. Il Regno Unito ha emesso un allarme sanitario in merito alla febbre emorragica di Crimea-Congo. La spinta del virus dall’ Africa si sta dirigendo verso il Nord Europa. La Francia è preoccupata. Per ora dei casi di contagio ci sono solo in Spagna. E l’Italia cosa rischia?

I sintomi della febbre

La febbre emorragica di Crimea – Congo è una malattia che fa parte endemicamente di Africa, Balcani, Medio Oriente e Asia. Fino a questo momento l’Europa è sempre stata fuori dal pericolo di infezione. Il virus si contrae in seguito al morso di una zecca che è presente in quei determinati territori. Si tratta della specie Hyalomma. Anche il contatto con tessuti infetti e sangue ne determina il contagio. Il periodo di incubazione va da uno a nove giorni, ma a volte anche due settimane.

Quali sono i sintomi?

Innanzitutto febbre molto alta, dolori muscolari, vertigini, nausea, mal di schiena, bruciore agli occhi, una eccessiva sensibilità alla luce dovuta alla fotofobia. Ma non mancano anche comportamenti come confusione e sbalzi d’umore.

 

La febbre emorragica diventa un incubo
La febbre emorragica e i sintomi della fotofobia – Adriatico24ore.it

 

Il tasso di mortalità è significativo, ma esiste anche la guarigione che avviene generalmente dopo dieci giorni dalla comparsa della malattia. Cento casi di contagi sono stati registrati in tutto il mondo –  in questo anno 2023 – a causa della febbre emorragica di Crimea – Congo. I decessi sono stati 13. Non esistono dei vaccini per curare questo virus.

La febbre emorragica di Crimea – Congo è stata inserita dall’ OMS tra le nove malattie prioritarie e questo costituisce una minaccia per l’Italia. Quello che preoccupa è che il virus sia già arrivato in Spagna – a causa delle alte temperature – e potrebbe quindi facilmente transitare anche in Italia.

Non si vogliono creare allarmismi, ma fare in modo che ci sia la consapevolezza dell’esistenza di un virus che potrebbe costituire una minaccia anche per l’Italia. Prestare attenzione ai sintomi è sicuramente un primo passo importante per riconoscerlo.

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