Allarme cani randagi in Italia, secondo un’indagine la situazione è complicata: cosa fare

In Italia, si è scatenato un allarme a causa del crescente numero di cani randagi; secondo un’indagine approfondita, la situazione si presenta estremamente complicata e richiede urgenti azioni e interventi. 

Cani randagi
Cani randagi – Adriatico24ore.it

Incontrare un cane randagio è un’esperienza purtroppo comune. Spesso si tratta di un animale abbandonato o maltrattato, che ha sofferto a causa della crudeltà umana. Questo può renderlo aggressivo e diffidente. Cuccioli e cani adulti vagano per città e campagne senza una meta apparente, cercando istintivamente di sopravvivere in condizioni difficili.

Molti di loro sono feriti, vivendo costantemente in pericolo per se stessi e per gli altri, potenzialmente trasmettendo malattie o causando incidenti. Affrontare questa situazione richiede attenzione, sia per proteggere la vita dell’animale, sia per evitare che il soccorso diventi un rischio per chi lo offre.

Allarme cani randagi in Italia

Il numero di cani randagi in Italia è aumentato notevolmente dopo la pandemia. Durante il lockdown, molte persone hanno cercato compagnia adottando un animale domestico per alleviare la solitudine. Ma dopo l’emergenza, alcuni si sono trovati incapaci di gestire questa responsabilità.

I dati indicano che il 37,7% degli italiani possiede un animale domestico, con quasi la metà di essi che sono cani. Un’indagine di Legambiente, chiamata “Animali in città”, ha rivelato che ci sono circa due milioni di cani non registrati all’anagrafe canina, di cui 200-350 mila sono randagi e 400-700 mila sono vaganti.

Cani randagi
Cani randagi

Il problema è particolarmente diffuso nel centro-sud dell’Italia, con Lazio e Campania che ospitano tra 120 e 200 mila cani vaganti. Nonostante le campagne mediatiche sull’importanza di prendersi cura degli animali, l’abbandono rimane diffuso, con 71 mila cani abbandonati nel 2022.

Cosa fare

Incontrare un cane randagio non va preso alla leggera. Non solo animali selvatici, come i lupi, possono rappresentare pericoli. Un cane randagio può nascondere insidie, e valutare le sue condizioni e la presenza di una targhetta di riconoscimento aiuta a capire se è abbandonato o vagante.

Affrontare il randagismo richiede cautela. Offrire acqua e cibo può guadagnare la fiducia dell’animale, ma se è pericoloso, è meglio contattare le autorità o le associazioni di volontari per intervenire.

È importante distinguere tra cane randagio e cane di quartiere. Quest’ultimo è adottato dalla comunità e controllato dall’ASL locale. Se sospetti un cane randagio, chiedere agli abitanti locali può confermare la situazione.

Per segnalare un cane randagio e garantire il suo benessere e quello delle persone coinvolte, è fondamentale agire correttamente. Fermare il cane, accertarne le condizioni di salute e chiamare le forze dell’ordine o i servizi veterinari è cruciale. Evitare di chiamare direttamente il canile e rispettare la legge che vieta l’appropriazione indebita di un cane trovato. L’identificazione tramite microchip è obbligatoria e può aiutare a risalire al proprietario legittimo contattando i veterinari attrezzati per questa ricerca.

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