SAN BENEDETTO DEL TRONTO – I politici sono in guerra sull’ospedale unico, mentre la sanità privata convenzionata aumenta il budget. Scetticismo, dubbi e amare riflessioni di Gianluca Pasqualini, ex consigliere comunale del Pd.
«Dopo un lunghissimo periodo di gestazione – l’incipit di Pasqualini – è finalmente iniziata la guerra sull’ospedale unico. Sentivamo la mancanza di una “discussione appassionata” in questa Provincia che nel frattempo vanta tanti record: anzianità e vecchiaia, disoccupazione, aree terremotate, ecc.
Visto che i politici della nostra Provincia non sono riusciti ad indicare una soluzione unitaria, la Regione ha individuato la localizzazione con un algoritmo (un algoritmo è un procedimento che risolve un determinato problema attraverso un numero finito di passi elementari, chiari e non ambigui, in un tempo ragionevole, da Wikipedia) ed è subito iniziata la disputa: l’ospedale va fatto ad Ascoli (capoluogo); no, il centro nevralgico della provincia è San Benedetto; si però due ospedali van meglio di uno…; e la comunità montana? E i flussi turistici della Riviera? E i flussi extraregionali? E il decreto Balduzzi?».
Continua l’ex consigliere dem: «Non sto certo ad elencare le ragioni di una parte contro quelle dell’altra, non mi appassiona la diatriba e le argomentazioni sono tutte legittime; sento però di dover affermare che, dopo più di 20 anni di depotenziamento dei due nosocomi esistenti, è necessario decidere se sia giusto pensare ad un unico ospedale provinciale o mantenere così come sono i due plessi ospedalieri.
Perché una cosa è certa, al di là delle personali opinioni: oggi ci ritroviamo con due mezzi ospedali che non rispondono più ai bisogni di salute del nostro territorio; questo è un fatto, non una opinione, perché basta vedere i dati sulla mobilità passiva».
Dice ancora Pasqualini: «Peccato che a perderci siano solo i cittadini e gli utenti del territorio; chi invece ci guadagna sono i potenti della sanità privata convenzionata (in questi ultimi anni i loro budget sono stati fortemente incrementati). Se i cittadini non si sentono più tutelati dalle istituzioni, i politici regionali, gli attuali amministratori, non dovrebbero dormire sonni tranquilli!
È pur vero che la realizzazione dell’ospedale unico senza la discussione appena iniziata poteva solo rappresentare un miraggio; fa parte della normale dialettica politica discutere, confrontarsi e poi possibilmente decidere. Tuttavia – la stoccata finale – mi chiedo perché si parli tanto di eccellenze e soldi per la sua realizzazione, mentre nel Documento di programmazione economica 2019/2021 (della Regione Marche, ndr) non c’è nemmeno un centesimo!».