SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il legale di Cristina Perotti, avv. Francesco De Minicis, si riserva di fare richiesta di scarcerazione della sua assistita. La proporrà dopo aver visionato in maniera approfondita tutte le carte dell’inchiesta. Gli indagati hanno risposto ampiamente alle domande del gip e del procuratore Umberto Monti, assicurando che non c’è stata alcuna regalia e nemmeno promesse di benefit futuri (LEGGI QUI) come ipotizza la Finanza.
Per i legali c’è stato un “grosso equivoco riconducibile a una battuta scherzosa emersa da intercettazioni telefoniche di soggetti terzi. Mircoli ha svolto l’attività alla luce del sole, ne erano a conoscenza anche i dirigenti della Regione”, secondo l’avv. Monaldi. “Ha avanzato dubbi sulla filiera della gestione di rimozione e smaltimento delle macerie – aggiunge – e spiegheremo il perché. Certe azioni le ha compiute perché non avevano avuto esito le segnalazioni in Procura su alcune situazioni”.
La Perotti, osserva l’avv. De Minicis, “ha chiarito in modo analitico le cose ma la materia è ampia e delicata. Ci vorrà tempo per confutare la tesi della Procura che a nostro avviso non ha in mano elementi concreti. Mircoli ha lavorato solo per evitare che altri avessero indebiti vantaggi e per questo non ha avuto nulla in cambio, nemmeno le promesse di cui si dice: sono inesistenti”.