A distanza di tre anni dallo scoppio della pandemia da Covid-19, la scienza riesce a chiarire il mistero degli asintomatici: ecco lo studio
E’ stato, per tutti gli anni della pandemia da Covid-19, uno dei punti meno chiari, più enigmatici, per certi versi inspiegabili: quello riguardante gli asintomatici. Oggi, però, la scienza sarebbe finalmente riuscita a dare una spiegazione alla circostanza secondo cui, alcune persone, sarebbero risultate positive al virus, pur senza sviluppare alcun sintomo. Ecco gli esiti dello studio.
![Svelato mistero asintomatici Covid](https://www.adriatico24ore.it/wp-content/uploads/2023/07/Covid-Ansa-21.7.2023-adriatico-24-2.jpg)
Il 2020 sarà ricordato, nella storia, come l’anno della terribile pandemia dovuta al virus venuto dalla Cina. Restrizioni, lockdown, l’impossibilità di uscire, di vedere i nostri cari, di coltivare le nostre passioni. Una pandemia che, evidentemente, ha colpito la salute pubblica e collettiva, ma che ha fiaccato anche l’economia mondiale, che ne sta pagando ancora le conseguenze.
Già perché a distanza di oltre tre anni da quel terribile marzo 2020, solo negli scorsi mesi gli ultimi Paesi hanno fatto cadere tutte le restrizioni riguardanti il Coronavirus. E oggi, a distanza di oltre tre anni dall’inizio di quel dramma, un gruppo di scienziati sarebbe riuscito a chiarire e svelare il segreto e il mistero degli asintomatici.
Il segreto degli asintomatici
Il lavoro si deve a gruppo di ricercatori coordinati dall’University of California San Francisco, che, in questi anni, hanno provato a dare una spiegazione scientifica a un caso che ha fatto parlare molto, soprattutto nei primi mesi di pandemia: la possibilità di aver contratto l’infezione, ma di risultare privo di alcun sintomo. Gli esiti dello studio sono stati pubblicati sulla autorevole rivista Nature.
![Asintomatici Covid](https://www.adriatico24ore.it/wp-content/uploads/2023/07/Covid-Ansa-21.7.2023-adriatico-24.jpg)
Le indagini degli scienziati statunitensi avrebbero scoperto che le persone asintomatiche sarebbero portatrici di una variante genetica che aiuta il loro sistema immunitario a riconoscere e a contrastare tempestivamente il virus, non dandogli, sostanzialmente, il tempo di esplodere con una sintomatologia. Quindi non si è immuni, ma si è protetti da una manifestazione severa da parte della malattia.
Il nostro organismo, infatti, utilizza un sistema di etichettatura che usa per distinguere le componenti proprie da quelle estranee: un sistema che si chiama Hla (antigeni umani leucocitari). I ricercatori si sono concentrati proprio su questo e avrebbero scoperto che circa il 20% degli asintomatici aveva una mutazione in uno dei geni Hla (denominata HLA-B*15:01), rispetto al 9% di chi mostrava sintomi. E più questa mutazione era presente e forte, più era alta la probabilità di sfuggire ai sintomi del virus: addirittura, se presente in duplice copia, la possibilità non sviluppare sintomi cresceva di ben otto volte. I ricercatori hanno usato una metafora bellica, parlando di “esercito in grado di riconoscere il nemico in anticipo” e di “soldati preparati alla battaglia, che sanno già cosa cercare”.