Sapevi che c’è un modo per andare in pensione in anticipo puoi sfruttare i contributi che valgono 18 mesi? Ecco come fare.
![Contributi che valgono 18 mesi](https://www.adriatico24ore.it/wp-content/uploads/2024/03/Contributi-che-valgono-18-mesi.jpeg)
Attualmente si può andare in pensione per anzianità a 67 anni, ma ci sono diversi modi, a seconda delle caratteristiche del singolo lavoratore, per riuscire ad andare in pensione in anticipo. Grazie all’opzione al contributivo per esempio, puoi far valere i contributi 18 mesi invece che 12, ecco come.
Contributi che valgono 18 mesi
La pensione con opzione al contributivo è un’opzione pensionistica che in Italia è stata introdotta nel lontano 1995, con la legge n.335, che all’art. 1 comma 23 parla proprio di “opzione contributiva”. Con questa opzione chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 può richiedere la liquidazione della pensione con il sistema contributivo, ma solamente se i lavoratori sono iscritti presso l’Assicurazione Generale Obbligatoria oppure ai fondi sostitutivi ed esclusivi della stessa. Ovviamente non è tutto oro quello che luccica.
Infatti, scegliendo il calcolo contributivo, la pensione viene calcolata in base ai contributi versati, e non allo stipendio percepito negli anni di lavoro. Questo fa sì che l’assegno pensionistico sia più basso, ma ci sono anche dei vantaggi, che oggi possono sfruttare i lavoratori che nel 2024 scelgono di andare in pensione con l’opzione contributiva associata a Quota 103. Per richiederla in questi termini il lavoratore doveva avere meno di 18 anni di contributi versati fino al 31 dicembre 1995, e almeno 15 anni di contributi versati in totale, di cui almeno 5 devono essere successivi al 31 dicembre 1995.
Quota 103 e opzione contributiva
![Andare in pensione prima](https://www.adriatico24ore.it/wp-content/uploads/2024/03/Andare-in-pensione-prima.jpeg)
In linea di massima, come abbiamo visto, il calcolo contributivo penalizza l’importo dell’assegno pensionistico, ma se per esempio si ha avuto un buono stipendio nei primi anni di carriera, e poi questo è calato, il calcolo contributivo potrebbe essere più favorevole di quello retributivo. Inoltre, grazie a Quota 103, che permette di andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi versati, i vantaggi sono anche di altra natura.
Nello specifico, i contributi versati prima dei 18 anni di età valgono il 50% di più, ossia un mese e mezzo. Vuol dire che un anno di contributi corrisponde in realtà a 18 mesi, e non 12 come i contributi normali. Questo è un aspetto da non sottovalutare se non si sono raggiunti i 41 anni effettivi di contribuzione, perchè si viene agevolati dal ricalcolo. Infine, grazie all’opzione contributiva, fanno cumulo nel conteggio dei contributi anche i contributi da malattia, nonostante siano indicati con la dicitura “non validi per il requisito pensionistico”.
Quindi, se vuoi sfruttare Quota 103 nel 2024, fai molta attenzione al calcolo dei contributi, e valuta attentamente se sfruttare o meno questa opportunità.