SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La location dell’ospedale unico del Piceno evoca l’alluvione del fiume Tronto. «Ricordiamoci delle drammatiche esondazioni del 1959 e del 1992 del Tronto», il monito di Libero Cipolloni, ex consigliere comunale della Margherita ed attuale membro del Cda dell’Azienda Multiservizi.
La Regione Marche ha individuato un terreno tra Colli del Tronto e Spinetoli per il nosocomio unico. Nel corso dell’assemblea indetta dal “Comitato No Ospedale Unico nel Piceno” l’architetto Gino Micozzi ha riferito che l’area localizzata dalla Regione Marche per l’ospedale unico dell’Area vasta 5 è esondabile (LEGGI QUI).
Spiega Cipolloni: «Non sono contrario per partito preso al nosocomio unico, ma bisogna che la Regione si tolga dalla testa che si debba fare nella vallata del Tronto a livello del fiume. Non so dov’era ll governatore Ceriscioli nel 1992, quando il Tronto straripò allagando tutto il sud della Riviera, causando ingenti danni alle abitazioni e all’economia locale. Non ne faccio una questione geopolitica: per me può stare tanto a Castel di Lama quanto a San Benedetto, l’importante è che sia a un livello superire del Tronto».
Cipolloni interroga la Regione: «Cos’è questa smania dell’ospedale unico? Qual è la reale necessità? Che fine faranno il Mazzoni e il Madonna del Soccorso?». La stoccata finale: «Nel Piceno abbiamo già due ospedali, a cosa serve un terzo, per smantellarli? Allora, il governo delle Marche metta in programma un progetto finanziabile che preveda il potenziamento delle strutture ospedaliere esistenti».