SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il passaggio della pista ciclabile presenta numerosi punti critici. I diversi tratti, sotto esame da parte del comune di San Benedetto del Tronto, richiedono uno studio approfondito.
Il progetto nazionale di pista ciclabile mira a collegare gli estremi di Trieste e Santa Maria di Leuca. Al suo interno, comunque, sono previsti ingressi nell’entroterra: quello piceno è ovviamente Ascoli, attraverso la Ciclabile del Tronto. Ad informarsi sullo stato dell’arte è Marco Alessandrini, presidente di comitato di quartiere Sentina.
«Per il momento il settore lavori pubblici sta studiando due punti critici» dice Alessandrini. «Il primo è quello immediatamente successivo al ponte. Questo dovrebbe essere fatto in zona di riserva non integrale, quindi o a ridosso del caseggiato, oppure del depuratore. Ma la pista ha bisogno di essere illuminata, e in Sentina non è consentito inquinamento da illuminazione artificiale. La ciclovia procederà poi verso via Brodolini e via del Cacciatore», a una distanza di cinque o dieci metri dal Fosso Collettore.
«Dopodiché va deciso il tratto di congiunzione verso l’interno» prosegue Alessandrini. In poche parole, bisogna arrivare alla ciclabile che ora arriva all’altezza del Mercatone Uno. «Lì nel quartiere Agraria ci sono numerose strade sterrate, e si rischia di far passare la pista in mezzo ai capannoni industriali. Parliamo di via San Giovanni, con la sua carreggiata dissestata e il continuo traffico di veicoli». Oltre a non rappresentare un belvedere, la zona potrebbe risultare pericolosa, per il transito continuo di mezzi pesanti. «Ma è difficile trovare un’alternativa. Passare accanto al Tronto vorrebbe dire esporre i ciclisti a possibili esondazioni del Tronto».
Nodi dalla non facile soluzione. In questi giorni, invece, l’amministrazione comunale sta ultimando l’ultimo tratto di via San Francesco.