Chi non richiede la pensione entro questa data dovrà lavorare per altri 6 anni

Il Consiglio dei Ministri ha recentemente dato il suo benestare alla Legge di Bilancio 2024, portando con sé una sorprendente notizia: l’APE sociale non sarà più disponibile.

Pensione INPS
Pensione INPS – adriatico24ore.it

Questa modifica rappresenta un notevole cambiamento nei piani di pensionamento anticipato per molti lavoratori che avevano fatto affidamento su di essa negli ultimi anni. Ma va notato che questa misura è stata incorporata in un nuovo strumento che condivide molte somiglianze con l’APE sociale, tra cui l’età di uscita, fissata a 63 anni, e la stessa categoria di potenziali beneficiari. Ciò che fa differenza, però, è il requisito contributivo, che potrebbe creare difficoltà per coloro che si stavano avvicinando alla pensione.

Per chi stava posticipando la decisione pensionistica, il tempo si sta esaurendo rapidamente, perché se soddisfano i requisiti per l’APE sociale entro la fine dell’anno, cioè entro il 31 dicembre prossimo, potrebbero ancora usufruire di questa opportunità.

Cosa fare prima che sia troppo tardi

Chiunque non presenti domanda all’INPS per la certificazione del diritto all’APE sociale entro il 30 novembre prossimo rischia di perdere la pensione. Questo è particolarmente significativo perché le recenti modifiche governative hanno aumentato notevolmente i requisiti contributivi. In passato, l’APE sociale consentiva a invalidi, disoccupati e caregiver di andare in pensione a partire dai 63 anni di età con almeno 30 anni di contributi versati.

Palazzo INPS
Palazzo INPS – adriatico24ore.it

La nuova misura richiede ora 63 anni di età e ben 36 anni di contributi, un aumento di 6 anni rispetto alla situazione precedente. Questo rappresenta una significativa sfida per coloro che stavano pianificando di accedere alla pensione in modo più agevole.

Anche nel 2024, chi è invalido al 74% o più, o chi ha assistito un parente convivente e disabile grave per almeno 6 mesi, potrà richiedere la pensione a 63 anni. Ma non basteranno più 30 anni di contributi; ora ne serviranno 36. Lo stesso requisito vale per i disoccupati che hanno terminato di ricevere l’indennità di disoccupazione (NASPI). I lavoratori impegnati in lavori gravosi, d’altra parte, non vedranno cambiamenti nei requisiti, poiché anche in passato richiedevano 36 anni di contributi. L’obiettivo di queste modifiche è di prevenire ulteriori restrizioni nell’accesso alle pensioni e garantire una transizione graduale.

Per evitare di restare esclusi da queste nuove regole, chi soddisfa i requisiti per l’APE sociale entro la fine del 2023 dovrebbe presentare domanda quanto prima. Questa richiesta consiste nella certificazione del diritto presso l’INPS, che conferma l’ammissibilità a una pensione specifica. Una volta ottenuta la certificazione positiva, il lavoratore può quindi presentare la domanda effettiva di pensione.

Fai attenzione alle scadenze

È importante prestare molta attenzione alle scadenze, perché il 30 novembre 2023 rappresenta l’ultima opportunità per richiedere la certificazione (le scadenze precedenti erano il 31 marzo e il 15 luglio).

Pensioni INPS
Pensioni INPS – adriatico24ore.it

Questa scadenza è particolarmente rilevante per coloro che non avevano soddisfatto i requisiti nelle finestre precedenti, ad esempio perché non avevano completato il periodo di percezione della NASPI o perché la loro situazione di convivenza con un parente disabile non aveva raggiunto i 6 mesi richiesti.

Chi trascura questa opportunità rischia di dover lavorare sei anni in più prima di poter accedere alla pensione, poiché ora sono richiesti 36 anni di contributi anziché 30.

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