SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Centro Agroalimentare Piceno: domani il cda risponderà alla Regione in merito alla richiesta di valutazione delle quote. Ma per il consigliere regionale Fabio Urbinati l’ipotesi liquidazione non è in discussione.
E’ di pochi giorni fa la nota con cui Roberto Luciani, dirigente regionale del settore agricoltura, chiedeva all’ad Francesca Perotti il valore delle quote regionali del Centro, che ammontano al 33,9%, “allo scopo di dare corso all’alienazione”.
«In Regione non stiamo andando verso la liquidazione» sostiene Fabio Urbinati: «mi impegno personalmente a vigilare affinché la gestione delle quote del Centro non provochino un solo centesimo di danno erariale».
Lo spettro della liquidazione è dietro l’angolo. Tuttavia, si tratta della scelta da adottare in extrema ratio, in mancanza di alternative che devono essere precedentemente vagliate dai soci.
A seguito delle ricognizioni ordinarie e straordinarie sulle partecipate, gli enti sono obbligati, secondo la legge Madia, a procedere all’alienazione delle società che non rivestono importanza centrale nel funzionamento della pubblica amministrazione.
Per fare ciò, devono chiedere alla società di valutarne le quote. Dopodiché ci sono tre soluzioni possibili. Prima di tutto, capire se le quote possono essere rivendute ad altri soci dell’assemblea. Se questo non è possibile, si può provare a vendere le suddette quote a terzi. Se anche questa soluzione non è percorribile, la società corrisponde ai soci il valore delle quote: una specie di rimborso, possibile solo se la società ha i soldi.
Infine, se queste opzioni non hanno avuto esito, la società si scioglie e le quote vanno in liquidazione. Venerdì gli amministratori diranno quanto vale il Centro Agroalimentare Piceno. La procedura è lungi dall’essere completata.