GROTTAMMARE – La consigliera pentastellata Alessandra Manigrasso ha presentato al consiglio comunale grottammarese di ieri (venerdì 28 giugno), delle interrogazioni al sindaco Enrico Piergallini relative al decoro urbano e allo stato di cose sulla Valtesino, con il Movimento 5 Stelle che al momento della discussione della mozione riguardante il contestatissimo post di Massimo Rossi ha deciso di uscire dall’aula. Vi ripotiamo il comunicato integrale:
«Ieri pomeriggio si è svolto il consiglio comunale, oltre ai punti di prassi amministrativa davano brio al dibattito consiliare una mozione e tre nostre interrogazioni. Sulla mozione abbiamo abbandonato l’aula non ritenendo pertinente le modalità e i contenuti della discussione. Per noi se la frase di Massimo Rossi doveva essere oggetto di una riflessione, questa doveva riguardare l’uso dei social, non certo la personalissima valutazione di una prassi antifascista dettata da stati d’animo, momenti o accadimenti contingenti. Premesso che sui social emergono i “leoni di tastiera” che affermano cose molto spesso inverosimili quando non cadono nella diffamazione, la calunnia e la violenza. Nel caso specifico non ci troviamo nel caso di un blastatore ma di un vecchio esponente politico che esprime in maniera sicuramente eccessiva e con terminologia inappropriata un proprio pensiero antifascista».
«Pertanto, tale discussione doveva essere l’occasione per dare un forte segno attraverso un cronoprogramma che avrebbe impegnato l’Amministrazione comunale ad organizzare un convegno sul corretto uso dei social e soprattutto per condannare ogni tipo di violenza proveniente da destra o da sinistra – continua la Manigrasso -. Alle nostre interrogazioni in merito al completamento delle opere di urbanizzazione Progetto Norma 15 la risposta è stata parzialmente soddisfacente, difatti il tempo sarà giudice di ciò che hanno assunto in consiglio comunale. Seguiremo passo passo i lavori di completamento di urbanizzazione. Per quanto riguarda invece l’interrogazione in merito alla sistemazione e al decoro urbano, la risposta è stata inconcludente, priva di programmazione, perché le aiuole del lungomare rimarranno nello stato pietoso in cui versano.
Il verde delle periferie oggetto delle solite ordinarie sfalciate annuali, saranno aree dove, topi e animali di ogni genere troveranno rifugio e pertanto l’ilarità del sindaco in merito alle nostre segnalazioni, infatti stanno a dimostrare la fondatezza delle nostre denunce. A fronte di una non risposta su queste argomentazioni oggettive ci è stato presentato un progetto del tratto di pineta a nord dei campi da tennis di Viale della Repubblica. Progetto di difficile realizzazione, di impossibile mantenimento per i costi e smaccatamente partecipativo. Infatti non è stato discusso con nessuno dei cittadini .
In ultimo, ma non per ultimo, alla domanda specifica sul perché aree verdi pubbliche che l’amministrazione non riesce con il proprio personale a gestire o a curare, pure in presenza di un regolamento, non permetta di darle in gestione a privati, intendendo per “gestione” la collaborazione di cittadini volenterosi o vivaisti esperti di cura del verde. La risposta è stata negativa e immotivata».
«Infine in merito ai locali concessi vent’anni fa ai gruppi consiliari per poter svolgere riunioni, ci veniva confermato che per due terzi la sala sarà ridimensionata quindi il rimanente spazio sarà poco più di un corridoio – conclude la Manigrasso -. Pertanto dobbiamo desumere che dopo un quarto di secolo il comune non concede più adeguati locali per i gruppi consiliari».