SANITÀ – «Se oggi sui tavoli politico-sanitari di questo territorio si dibatte di Azienda ospedaliera Marche Sud, ebbene questo lo si deve al Piano Socio-Sanitario regionale 2012-2014, ancora vigente, il quale prevede che l’integrazione funzionale in atto tra gli ospedali di Ascoli e San Benedetto è propedeutica all’istituzione dell’Azienda ospedaliera Marche Sud». E’ quanto afferma il medico ascolano ed ex consigliere regionale Udc, Valeriano Camela.
«Questo passaggio strategico – continua Camela – è frutto del mio lavoro preparatorio in commissione Sanità della regione Marche durante il mandato 2010-2015. Anzi, l’occasione è propizia per lanciare un appello affinché l’obiettivo dell’Azienda ospedaliera Marche Sud venga mantenuto nel nuovo Piano Sanitario che la Regione Marche sta elaborando».
«Sono da sempre un paladino dell’azienda ospedaliera nel sud delle Marche, convinto che questa operazione – dice ancora Camela – possa da un lato riequilibrare i servizi sanitari sull’intero territorio regionale (e quindi maggiore qualità sanitaria per i nostri cittadini) e dall’altro incrementare significativamente l’attrazione dell’utenza del centro-sud con i conseguenti benefici sulla mobilità attiva e passiva.
Debbo dire peraltro che il Presidente Ceriscioli in varie occasioni si è espresso favorevolmente sull’Azienda ospedaliera Marche Sud: ricordo che già in tempo di primarie del PD per le regionali del 2015, in visita nel nostro territorio egli dichiarò che se avesse vinto le elezioni uno dei primi provvedimenti sarebbe stata l’istituzione dell’Azienda ospedaliera Marche Sud, tanto che con una nota stampa espressi apprezzamento e ringraziamento per questo impegno preso con la comunità picena».
Insiste Camela: «Per finire poi all’incontro dello scorso agosto con i medici dell’Area Vasta 5 dove, tra i vari punti trattati, Ceriscioli ha coerentemente confermato l’apertura verso l’azienda ospedaliera facendo specifico riferimento agli step previsti dal vigente piano sanitario, e cioè integrazione tra i due plessi ospedalieri per arrivare all’ospedale unico e all’inserimento di ulteriori specializzazioni di qualità».
Camela e l’ospedale unico del Piceno: «Sulla questione ospedale unico sì o no, infine, non mi lascio trascinare dalle strumentalizzazioni. Propendo per la qualità, quindi per un servizio sanitario che possa dare le migliori risposte ai bisogni della comunità. Se queste, come penso, possono essere date dall’ospedale unico, ben venga l’ospedale unico».