ASCOLI PICENO – Bufera sanità, Castelli: «Ceriscioli e Casini chiudono il Mazzoni, mobilitiamoci». Parte la mobilitazione contro il timore della chiusura degli ospedali di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto e a difesa del diritto alla salute dei cittadini del Piceno. Lo annuncia il sindaco di Ascoli, Guido Castelli, precisando che il sud delle Marche «è sempre stato trascurato dalla Regione ma nessuno aveva “osato” proporre la chiusura dell’ospedale di Ascoli. Una città che, qualora non riuscissimo a fermare l’iter amministrativo avviato dal Pd di Luca Ceriscioli, rappresenterebbe l’unico capoluogo d’Italia privo di una struttura di tipo ospedaliera».
Forte l’attacco nei confronti del vicepresidente della Regione, Anna Casini. «Di fronte a questo scempio, la Casini balbetta dicendo che in realtà al Mazzoni un ospedale resterà – aggiunge Castelli-. Purtroppo per il vicepresidente, però, è lo stesso Ceriscioli a smentirla. Nel folle progetto del Pd è previsto infatti che nell’area dell’attuale Mazzoni rimarrà esclusivamente un hospice. Un cronicario o, se si preferisce, un ospizio di lusso. Tutto il resto sono chiacchiere della Casini
visto che non c’è nulla, neppure uno straccio di documentazione amministrativa, che suffraghi la tesi della nostra concittadina».
Castelli usa parole dure nei confronti dei massimi esponenti regionali. «Il Pd, con questa scelta assurda, sta cercando di praticare l’eutanasia alla cittàdi Ascoli – prosegue il primo cittadino -. Il piano sanitario approvato dal consiglio regionale precedente all’insediamento di Ceriscioli prevedeva la costituzione nel nostro territorio di un’azienda ospedaliera. Il partito di Ceriscioli e della Casini ha prima cancellato l’azienda e ora propone di cancellare l’ospedale con danni ingentissimi a tutta l’economia della città».
Il sindaco ricorda come l’ospedale Mazzoni sia «la prima realtà economica di Ascoli per numero di occupati e fatturato. La sua chiusura non determinerà solo una riduzione drastica dell’offerta di salute ma anche un impoverimento complessivo della città – evidenzia ancora Castelli-. Commercianti, professionisti, famiglie: tutti pagheranno un prezzo altissimo alla sciagurata scelta di Ceriscioli finalizzata a ridimensionare gravemente l’offerta di salute della nostra città».
L’appello finale di Castelli è accorato. «Dobbiamo sventare questo colpo di mano con tutti i mezzi a nostra disposizione – sentenzia il sindaco di Ascoli-. Sarà una mobilitazione che parte dal basso. Dagli ultimi e dai più fragili. Saranno loro del resto a pagare il prezzo più alto. I ricchi possono fare a meno della sanità avendo risorse sufficienti per trovare un’alternativa. Per i poveri il discorso è molto diverso».