Se nel conto del ristorante c’è anche il costo del coperto, è giusto pagarlo? Vediamo che cosa dice la legge in merito.
Dopo una bella mangiata al ristorante capita spesso di restare interdetti difronte una voce indicata sul conto, quella del coperto, specie se questa è di un importo notevole. E a questo dubbio la domanda nasce spontanea: il coperto è davvero pagare? Vediamo cosa dice in merito la legge e quali sono la regole in materia.
La normativa in vigore ci dice che l’inserimento del coperto nel conto è legale, e per il cliente è obbligatorio pagarlo. Non esistono delle regole che esentano i clienti dal pagarlo. Quello che si può fare è cercare di capire perché in alcuni casi il suo importo è molto alto. Difatti ci sono alcune regole che devono essere rispettate dai ristoratori.
Il coperto nel conto: le regole da rispettare
Per iniziare il costo del coperto deve essere evidenziato all’interno del locale o sul menu. La tariffa non può essere “nascosta”, pertanto bisogna fare attenzione a questo aspetto. Chi non lo fa, invece, rischia di non ricevere la mancia.
La differenza tra i due è che il coperto è un introito regolarmente tassato, visto che si trova nello scontrino. La mancia, invece, è un guadagno in nero che non viene registrato. Il coperto può comportare una spesa irrisoria che va da 1 a 3 euro per i ristoranti normali, quindi quelli di fascia media.
Non è una cifra elevata, ma questo non significa che non debba essere riportata sul menu. Inoltre bisogna ricordarsi che non si tratta di una spesa extra, messa lì a caso, ma rappresenta il costo di un insieme di servizi che il ristorante mette a disposizione del cliente.
Stiamo parlando del pane, del lavaggio della tovaglia e del tovagliolo di stoffa, della pulizia del locale e dell’impiego dei camerieri. Il coperto non è un’invenzione recente, ma esiste da secoli, e deve essere pagato come qualunque altro servizio, altrimenti si rischia di avere problemi con il ristorante.
I dubbi che possono nascere quando nel conto è presente la voce coperto sono più che comprensibili, ma il dato certo è che va pagato. Poi si può discutere sulla presenza o sulla qualità dei servizi coperti da questa spesa aggiuntiva. E se tali servizi dovessero essere carenti, al clienti non resta che un’arma: non tornare più in quel ristorante.
