SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Bagarre nella seduta del Consiglio comunale, durante il dibattito sulla delibera inerente la dichiarazione di società a controllo pubblico della PicenAmbiente. Il Consiglio ha approvato la delibera con 21 sì.
Tonino Capriotti del Pd si è scagliato contro la minoranza: «E’ vergognoso che in Consiglio si dica che c’è chi parla per interesse. E’ un atteggiamento fascista». Capriotti era in precedenza intervenuto per spiegare i dettami del Decreto Madia. Pierfancesco Troli e Carmine Chiodi, in particolare, hanno rimbrottato Capriotti, in quanto l’intervento si era dilungato su una legge che si può consultare on line. Insomma, Capriotti è stato accusato di usare il suo ruolo per cercare visibilità nel consesso civico.
«Le leggiamo le delibere, conosciamo gli atti, non abbiamo bisogno di parlare in Consiglio del Def e del Decreto Madia», il disappunto di Troli.
«Questo punto – le parole di Chiodi – ha evidenziato la necessità di visibilità di qualcuno dicendo cose molto scontate. Siccome il punto lo porta la maggioranza non riesco a comprendere tanti interventi: non serviva il discorso sulla Madia. Il cittadino presente in Consiglio per sentire l’intervento della minoranza probabilmente non ha capito che questa è una delibera che dice che la PicenAmbiente è una società a controllo pubblico, la porta la maggioranza e la vota tutta».
Capriotti si è infuriato: «La Madia risale al 2016, perché non avete dichiarato prima la vosta posizione? Perché non avete chiesto un parere? I consiglieri di maggioranza dopo avere sentito la nostra lezione fannno i professori. Perché non avete portato in commissione il parere della Corte dei conti? Flavia Mandrelli lo ha chiesto al sottoscritto. Voi siete chiacchieroni del nulla, professori del nulla. Prima imparate da quello che diciamo, poi contestate. In Commissione Troli non ha proferito parola ed ora vuole farci la lezione. Si vergogni chi dice che in Consiglio parliamo per interesse. E’ un atteggiamento fascista».
Troli ha poi chiarito che il Def e il parere del Consiglio di Stato sono arrivati nel 2018. Per cui deliberare in precedenza che la PicenAmbiente fosse a controllo pubblico si prestava a interpretazioni variabili. Con le sentenze del 2018 la materia non è più opinabile. «Definirci fascisti è assurdo». Infine l’ironia di Gianni Balloni che ha dato a Capriotti dello «stalinista».
Nel Consiglio è intervenuto anche Valerio Pignotti di Forza Italia indignato per l’atteggiamento della minoranza. Pignotti ha rammentato che nel Consiglio d’amministrazione c’è un membro in quota Pd e si è riservato di chiedere le dimissioni del CdA.