Allarme virus zombie: secondo i ricercatori potrebbero scatenare un’epidemia

I ricercatori lanciano l’allarme virus zombie sepolti nel permafrost: potrebbero scatenare un’epidemia. Ecco di cosa si tratta.

Allarme virus zombie
Allarme virus zombie – Adriatico24ore

Il cambiamento climatico e il surriscaldamento globale potrebbero portare allo scioglimento del permafrost, dove sono sepolti microbi potenzialmente pericolosissimi. I ricercatori lanciano l’allarme e prefigurano scenari apocalittici.

Allarme virus zombie

I virus zombie sono virus sepolti sotto strati di permafrost che risalgono a più di 300.000 anni fa. Gli scienziati mettono in guardia da un loro possibile rilascio a causa dello scioglimento dei ghiacciai, dicendo che “un virus sconosciuto che ha infettato un Neanderthal potrebbe riattivarsi” e che sebbene sembri una possibilità più che remota, in realtà questo è “uno scenario plausibile”

Il genetista dell’Università di Aix-Marseille Jean-Michel Claverie identifica il cambiamento climatico come la principale causa dello scioglimento del permafrost, aggiungendovi però anche l’azione dell’uomo (le spedizioni per l’estrazione di petrolio e minerali) e mette in guardia tutti: “in questo modo i virus rischiano di essere liberati e infettare gli esseri umani”. Claverie continua dicendo che “queste spedizioni rilasceranno grandi quantità di agenti patogeni custoditi nel permafrost e i minatori respireranno i virus. Gli effetti potrebbero essere terribili”.

Il permafrost si scioglie
Il permafrost si scioglie – Adriatico24ore

Finchè questi virus rimangono all’interno del permafrost, non c’è nulla da temere, ma quello che fa allarmare gli scienziati è proprio il fatto che le principali riserve di permafrost presenti in Siberia, Canada e Alaska, stanno iniziando a sciogliersi, e stando a quanto dicono i meteorologi, questo processo sarà via via più rapido.

Il permafrost e gli scienziati

Il permafrost è una superficie ghiacciata che copre un quinto dell’emisfero settentrionale della Terra. Rappresenta l’ambiente ideale per la conservazione di materiale biologico, e al suo interno sono sepolti virus che hanno più di 300.000 anni. Sono proprio questi virus, definiti “zombie”, ad essere pericolosi se il permafrost dovesse sciogliersi perchè “il nostro sistema immunitario potrebbe non essere mai stato in contatto con alcuni microbi”.

Proprio per cercare di prevenire quanto più possibile un’infezione globale, gli scienziati hanno realizzato una rete di monitoraggio e stanno lavorando con l’UArctic, l’Università dell’Artico, per capire come contenere un’eventuale infezione. Claverie e il suo team hanno isolati, nel 2014, alcuni virus zombie sepolti in Siberia e hanno dimostrato che alcuni ceppi sono ancora in grado di infettare gli organismi unicellulari

Virus nel permafrost
Virus nel permafrost – Adriatico24ore

A tal riguardo, Claverie dice che “i virus che abbiamo isolato sono stati in grado di infettare solo le amebe e non hanno rappresentato alcun rischio per gli esseri umani, tuttavia questo non esclude che altri virus, sempre congelati nel permafrost, potrebbero essere in grado di scatenare malattie negli esseri umani”.

Ecco quindi che il cambiamento climatico torna ad essere un argomento di fondamentale importanza per tutti, e a maggior ragione quando in gioco c’è la salute del mondo intero, i governi di tutta la Terra dovrebbero cercare di arginarlo quanto più possibile e fare del loro meglio per limitare i danni.

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