I supermercati hanno richiamato e ritirato un lotto di salame a causa della presenza del batterio Listeria. Quali implicazioni comporta per la salute e quali sono le azioni consigliate per chi ha già acquistato il prodotto?
Negli ultimi giorni, c’è stato un nuovo avvertimento riguardante la sicurezza alimentare di un prodotto venduto nei supermercati. Il Ministero della Salute ha dichiarato il ritiro di numerose confezioni di salame a causa del potenziale rischio microbiologico legato al batterio Listeria Monocytogenes.
Se hai già acquistato il prodotto, potresti chiederti cosa fare, quali rischi comporti per la salute e quali lotti sono coinvolti. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Quali sono i lotti ritirati
Riguardo ai lotti di salame richiamati dai supermercati, l’annuncio del Ministero è stato fatto il 20 novembre e ha coinvolto un lotto specifico, identificato come a rischio Listeria. Si tratta del salame prodotto e confezionato da Toresan a Ponzano Veneto (Treviso), con marchio ITE9Y6LCE e lotto di produzione datato 28092023. Sono stati richiamati in particolare due tipi di salumi, entrambi da 700 grammi: il primo semplicemente chiamato “salame” e il secondo una partita di salame affumicato, come indicato dal Ministero.
Per chi ha già acquistato il salame a rischio microbiologico, la raccomandazione principale è di non consumare il prodotto. È consigliato restituire il salame al punto vendita per ottenere la sostituzione o il rimborso. Gli operatori del settore alimentare sono tenuti a informare i clienti sulla non conformità degli alimenti e a ritirare il prodotto dal mercato, come indicato dal Ministero della Salute.
Listeria, cos’è e quanto può essere pericolosa
Per quanto riguarda la Listeria, tutti i rischi e i comportamenti da adottare in caso di infezione sono dettagliati sul sito del Ministero. La Listeria monocytogenes, il batterio responsabile, è diffuso in vari ambienti, resistente e può sopravvivere a basse temperature e in soluzioni salate. Può contaminare facilmente alimenti lavorati, prodotti di salumeria, piatti cotti a base di carne, formaggi a pasta molle, prodotti affumicati, latte, ortaggi e verdure.
Sebbene la listeriosi sia rara, può essere grave, specialmente per persone fragili come donne incinte, anziani, neonati e pazienti immunodepressi. La principale via di contagio è attraverso il consumo di cibi contaminati. La cottura a temperature superiori a 65 gradi può ridurre il rischio, ma la contaminazione può avvenire anche prima del confezionamento degli alimenti.
La Listeria monocytogenes è una delle dieci specie che fanno parte di questa famiglia di batteri. Benché sia rara, la listeriosi può manifestarsi come una malattia seria, associata a elevati tassi di ricoveri ospedalieri e decessi. Le persone più vulnerabili, come donne in gravidanza, anziani, neonati e individui immunodepressi, potrebbero sviluppare forme gravi della malattia, indipendentemente dalle quantità di cibo contaminato consumato. La principale modalità di contagio avviene attraverso il consumo di cibi contaminati. Per minimizzare il rischio di contaminazione, è consigliata la cottura a temperature superiori a 65 gradi, livello oltre il quale i batteri vengono distrutti. Ma è importante notare che il batterio Listeria può contaminare i cibi anche dopo la loro produzione, prima del confezionamento.