SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Acqua dei pozzi. Il segretario del Pd di Porto d’Ascoli, Claudio Benigni, è perplesso sull’operato del sindaco Pasqualino Piunti. «Apprendiamo che per quanto concerne i due pozzi della Sentina e di Fosso dei Galli, trovati contaminati nel corso di recenti controlli, il sindaco Piunti ha scritto all’Asur, all’Arpam, alla Provincia e alla Regione per chiedere “se a loro avviso sia il caso di limitarne l’utilizzo”. Se sia il caso?».
Il sindaco nella lettera del 13 maggio ricorda la precedente missiva del 19 aprile e gli incontri avuti il 2 e il 10 maggio, nonché la nota Arpam del 15 aprile. Furono segnalati i superamenti del parametro di cloroformio (triclorometano) nel pozzo di Fosso dei Galli e i parametri di ferro e manganese nel pozzo di via del Cacciatore. Piunti chiede eventuali limitazioni dei pozzi.
«Se la presenza degli inquinanti riportati sulla lettera del Comune – lamenta Benigni – fosse confermata, a me sembra ancor più grave l’atteggiamento del Sindaco che per un gioco di parole, si limita a limitare, chiedendo lumi anziché provvedere».
Ancora Benigni: «Di fronte alla presenza di una sostanza così altamente tossica per la salute dei cittadini, come ad esempio il “cloroformio”, sarebbe lecito aspettarsi che il Sindaco “proibisca” l’uso dell’acqua proveniente da detto pozzo o che informi i cittadini sugli usi “possibili”, per consentire loro di tutelarsi.
Rifuggo l’idea che il 1^ Cittadino, in qualità di garante della salute pubblica (spesso accusato di immobilismo), contrariamente, abbia deciso in questa occasione, di assumere un comportamento che oserei definire a metà tra l’incauto ed il superficiale».
Doccia fredda per l’estate. «Diversamente va detto però, che qualora fosse interdetto il pozzo di Fosso dei Galli, che da anni alimenta le docce a mare, nessuno potrebbe ad oggi dire agli stabilimenti balneari, come si potrà garantire l’imminente stagione balneare.
Si sa peraltro che in estate, la nostra città, quadruplica la sua popolazione, per cui la domanda è ben più complessa: se non si troveranno fonti alternative di acqua che allo stato attuale non esistono (l’unico nuovo impianto di captazione di cui si sta parlando da anni, in quel di Castel Trosino, pare che dovrà servire solo alla città di Ascoli), la prossima stagione estiva rischia di diventare un incubo senza precedenti per l’intera popolazione e per tutti gli operatori turistici della Riviera delle Palme?».
La raccolta firme. «Malgrado la petizione dei cittadini che sta andando avanti e che ha superato le mille unità, nessuno si sta muovendo per dare loro una risposta, poiché l’acqua continua ad uscire dai rubinetti delle case dei portodascolani, con lo stesso spiacevole sapore e odore.
I firmatari della sottoscrizione popolare, non hanno mai messo in dubbio la potabilità dell’acqua, dal punto di vista sanitario. Ciononostante come ha dichiarato su Facebook l’esperto agronomo dottor Natale Reda, che si è posto le nostre stesse domande, l’acqua erogata dal Consorzio Idrico rischia di non poter nemmeno essere considerata potabile, in quanto sprovvista di tre caratteristiche essenziali quali la trasparenza, la limpidezza e l’odore.
Tante le domande inevase. Sindaco risponda almeno al nostro hastag: #voilaberreste?#».